Beina ( diminutivo di Beatrice) Casula, fondatrice del brand Beina Milano, porta avanti una tradizione di famiglia che si intreccia con la sua passione per la moda e l’artigianato italiano. Nata e cresciuta a Milano, Beina è parte della storia della rinomata azienda Niagara Giocattoli, fondata dal nonno nel 1956. Con un percorso accademico di alto livello presso l’Istituto Marangoni e l’Istituto Secoli, e un’avventura in corso all’Accademia alla Scala, Beina fonde creatività, tradizione e sostenibilità nel suo brand. In questa intervista, Beina Casula racconta a Gaiazoe.life il viaggio che ha portato alla nascita di Beina Milano, un progetto che celebra l’artigianato, la moda sostenibile e il valore delle contaminazioni culturali.
Dalla famiglia alla propria autoaffermazione
Innanzitutto come nasce il nome del brand e come si caratterizza il brand Beina Milano?
Beina, è il nome con cui mi chiamano le persone a me care e Milano è parte di me, dove sono nata e cresciuta, un riconoscimento alla città che mi ha dato tanto. Beina Milano è il mio progetto di personal branding, nato grazie alla tradizione familiare nel creare giocattoli, tramandata da mio nonno Giovanni Casula, fondatore dell’azienda orgogliosamente italiana “Niagara Giocattoli”, che produce giocattoli dal 1956. Questa creatività e artigianalità sono state trasmesse di generazione in generazione, arrivando a noi nipoti, ai giorni d’oggi.
Come è nata la tua passione per la moda?
Ho sempre avuto un’inclinazione personale verso il mondo artistico-culturale e il nostro prezioso settore dell’artigianato italiano, in ogni sua forma, soprattutto nella manifattura del comparto moda. Per questo motivo, ho voluto unire la nostra storia italiana alla mia passione per la moda, seguendo un percorso di studi triennale in Fashion Design presso l’Istituto Marangoni di Milano. Successivamente, ho conseguito un Master in Sartoria e Modellistica Donna presso l’Istituto Secoli di Milano, che mi ha permesso di creare il mio brand. Attualmente, sto intraprendendo una nuova avventura all’Accademia alla Scala, iscrivendomi al corso AFAM triennale in Costume per lo Spettacolo, un’altra parte di me che ha caratterizzato la mia impronta audace nel creare collezioni moda.
Le caratteristiche sostenibili di Beina Milano
Quali sono le caratteristiche principali del tuo brand?
Beina Milano è un mix di molte contaminazioni assimilate nel percorso formativo e lavorativo, nato da passione e duro lavoro, incentrato sulla creazione di un prodotto con una ricerca molto accurata nella produzione e nell’estetica moderna, specificamente nell’inclinazione del Kidcore Blokettecore, uno dei miei leitmotiv tra nostalgia e futuro. Il prodotto unisce tradizione e innovazione: la tradizione si ritrova nelle stampe dei capi, realizzate con metodo sublimatico, dove il colore penetra nella fibra del tessuto, fondendosi con essa. Questo processo garantisce un prodotto resistente ai frequenti lavaggi e duraturo nel tempo, eliminando il problema delle microplastiche e della dispersione del colore. Le grafiche, invece, riprendono la prima collezione di giocattoli che produsse mio nonno negli anni ’60, per poi richiamare gli attuali revival anni ’90 degli iconici ciucci. Ho voluto fortemente includere questo lato intimo e affettivo nella collezione, per ricordare parte della nostra storia.
La sostenibilità è presente…
La parte innovativa e più attuale riguarda l’utilizzo dei materiali impiegati, frutto di una lunga ricerca verso materiali pratici e sostenibili, in particolare per il riutilizzo. Questa è una responsabilità e un impegno importante che noi, generazioni future, dobbiamo affrontare per un cambiamento più sostenibile e responsabile nel settore moda. Pertanto, i materiali vengono recuperati dagli scarti di produzione di aziende che realizzano abbigliamento sportivo agonistico. Questo settore, in crescita, genera scarti scarsamente considerati per il loro limitato potere di riutilizzo. La mia sfida è stata quella di recuperare e impiegare queste fibre, che presentano qualità tessili come: antibatterici, anti sudore, anti macchia, pronto asciutto e anti piega, elemento sottovalutato ma fondamentale, poiché non necessita di stiratura, facendoci risparmiare tempo ed energia! Perfetta per la vita frenetica di oggi.
Inoltre, ci impegniamo a utilizzare cotone organico e cotone in fibra riciclata per la serie di T-shirt e Tote Bag introdotte recentemente in collezione. Questi sono gli ingredienti che hanno portato alla realizzazione di un prodotto diverso, sia nelle componenti che nell’estetica. È una sfida che lancio per far riflettere sulla tematica dello spreco e del riutilizzo in mondi che spesso trascuriamo, poiché fanno meno “rumore” rispetto ad altri. Vorrei anche che fosse la prova di come tanti materiali possano assumere nuova vita e nuove sfaccettature per risplendere nuovamente.
E le stagioni che non sono più quelle di un tempo come le affronti?
Sicuramente, nelle prossime stagioni, cercherò nuovi materiali di scarto da riutilizzare e riplasmare nelle mie nuove capsule, dove la sovrapproduzione, la stagionalità e il genere cercano di essere aboliti il più possibile, per avere una produzione più responsabile e contenuta. Questo è un altro tema che mi sta molto a cuore, e da qui il mio motto che accompagna Beina Milano: “Seasonfluid”.
A quale cliente si rivolge Beina Milano?
Beina Milano è apprezzato , con molta felicità, soprattutto nella fascia giovane, ma sorprendentemente ho riscontrato anche un notevole apprezzamento in fasce di età più avanzate, per il revival delle stampe che crea ancora molto affetto e nostalgia. È una bellissima soddisfazione. Ad oggi, ho presentato la mia nuova capsule “Non sono figlia d’arte” durante la MilanoFashionWeek, al salone White Show in via Tortona, dove il tema principale sono le stampe che rappresentano le donne più iconiche della storia dell’arte su T-shirt e borse di cotone riciclato, specificando anche il quantitativo di fibra rigenerata presente sul capo. È un nuovo progetto tutto al femminile che esalta il valore estetico e culturale delle donne.
Come ti vedi fra 5 anni?
Nei prossimi cinque anni, non sarò sicuramente la stessa persona di oggi; il mio percorso è ancora all’inizio e c’è tanto da imparare e tanto lavoro da fare per migliorarmi sia nella professione che nella sfera personale, soprattutto con questo nuovo percorso che intraprenderò nei prossimi anni all’Accademia alla Scala, un grandissimo traguardo personale che mi porterà a un nuovo inizio. Magari, chissà, la prossima collezione potrebbe anche riguardare una parte più sartoriale di Beina Milano! Tutto può succedere: il cambiamento e il rinnovamento sono parte di noi.
(Intervista a cura di Viviana Musumeci, founder di Gaiazoe.life)