Lo avreste mai detto che il 73.3% degli Italiani, lo scorso anno ha bevuto acqua del rubinetto e che il 44% di essi lo fa come abitudine? Questo è quanto emerso da una ricerca condotta da Open Mind Research sotto il patrocinio di “Aqua Italia”. Non solo. lo studio ha anche confermato come l’acqua pubblica sia controllata e garantita e per questo come sia auspicabile, per tutelare l’ambiente, ridurre l’uso di bottiglie di plastica e passare direttamente ad abbeverarsi al rubinetto di casa, anche perché l’Italia rispetto a tutti gli altri Paesi europei è quello in cui avviene un maggiore consumo di acqua in bottiglia di plastica (ben 11 miliardi) e per questo è ancor più un dato interessante da sottolineare. Ovvero si consuma molta plastica, ma gli italiani iniziano a pensare anche alla sostenibilità.
Uno dei modi più rapidi per ridurre l’acquisto di bottiglie di acqua (piccole o grandi) di plastica è quella di montare i filtri d’acqua in cucina o su uno o più rubinetti di casa (oppure tornare all’abitudine degli anni 70 di acquistare le bottiglie di vetro e restituire il vuoto al termine dell’acqua). Un filtro è una buona idea, non solo per ragioni ecologiche di risparmio sulla plastica, ma anche perché l’acqua del rubinetto può essere calcarea o può contenere, addirittura, residui di minerali o metalli a causa, ad esempio, di impianti vecchi.
Quali tipi di filtri esistono in circolazione?
Rimozione del calcare
Questo tipo di filtro serve per rendere meno dura l’acqua, quando contiene troppo calcare. Il problema del calcare, quello principale, quantomeno, è quello di usurare più rapidamente gli apparecchi elettrici come lavastoviglie, caldaie a condensazione o lavatrici.
Osmosi inversa
Questo è un procedimento di filtrazione fisico, che richiede l’installazione del depuratore d’acqua ad osmosi inversa sotto il lavandino.. L’acqua passa attraverso una membrana a osmosi permeabile che separa le particelle più grosse dall’acqua. Anche in questo caso la membrana deve essere sostituita dopo un certo numero di utilizzi.
Carbone attivo
Il sistema a base di carbone attivo depura l’acqua da agenti come i composti clorati, i trialometani o i pesticidi. Al contempo, però, non elimina nitrati, calcio e batteri. Questa tipologia di filtro viene collegato al rubinetto di casa e deve essere cambiato ogni volta in cui si raggiunge la saturazione massima.
Scambio di ioni
Anche questo sistema usa delle resine che eliminano i nitrati e gli ioni metallici. Questo stesso sistema, però, non elimina i batteri e una volta raggiunta la capacità massima, il sistema va rigenerato.
Alcune marche di filtri
Brita
Acqua Bio
Acquaril
Acqualife
(A cura di Gaiazoe.life*)