Nel cuore di una Milano cosmopolita e frenetica, tra le vetrine di lusso e il ritmo incessante della moda, nasce un progetto che coniuga tradizione artigianale e sostenibilità sociale: Mochila Milano by Silvia Ferrari. Questo brand non è solo il frutto di un’idea imprenditoriale, ma rappresenta un viaggio personale e professionale che unisce passione, cultura e rispetto per l’artigianato autentico.
La storia di Mochila Milano by Silvia Ferrari
La fondatrice, Silvia Ferrari, laureata in Lingue e Letterature Orientali, ha sempre nutrito un profondo fascino per le culture lontane, riconoscendone la ricchezza e la preziosità. Dopo quasi un decennio come buyer di accessori di lusso per una multinazionale giapponese a Milano, ha sentito l’esigenza di esprimere appieno la sua visione e i suoi valori. Questa ricerca l’ha condotta alla riscoperta della sua passione per la manodopera artigianale, portandola a frequentare corsi di tessitura che hanno aperto le porte a un mondo di tradizioni ancestrali.
Il momento decisivo arriva con l’incontro delle “mochila bags”, straordinarie borse realizzate a mano dalle donne della tribù indigena Wayuu, nel nord della Colombia. Affascinata dalla loro storia e dalla maestria artigianale, Silvia ha deciso di collaborare con queste comunità per creare la sua prima collezione nel 2014. Da quel momento, il brand si è evoluto, incorporando nuovi prodotti, ma sempre con un’attenzione particolare alla qualità, all’unicità e al rispetto delle tradizioni locali.
I viaggi come elementi di arricchimento culturale per un brand umano
Gaiazoe.life l’ha intervistata:
Mochila Milano by Silvia Ferrari è il tuo progetto a cui dedichi tutta te stessa, ma come ti sei formata e cosa hai fatto prima di iniziare tutto questo?
Sono laureata in Lingue e Letterature Orientali e da sempre ho provato questo fascino per culture diverse dalla nostra, altrettanto ricche e preziosissime. Ad oggi penso proprio che sia questa la parte più interessante del mio lavoro, scoprire nuovi paesi e tradizioni, contribuire a portarle avanti e soprattutto tessere relazioni. In seguito ai miei studi, ho lavorato per una multinazionale giapponese per quasi 10 anni come buyer di accessori di lusso a Milano. Al termine di questa esperienza avevo bisogno di esprimere appieno me stessa e i miei valori. Sono quindi tornata al mio amore per la manodopera artigianale, decidendo di frequentare alcuni corsi di tessitura al telaio che non solo mi hanno aiutato ad affinare le mie competenze, ma mi hanno portata fino alla scoperta di queste borse meravigliose chiamate ‘mochila bags’. Vengono realizzate da donne appartenenti a una tribù indigena, chiamata Wayuu, che abita nel nord della Colombia, e grazie alla loro collaborazione ho creato la mia prima collezione nel 2014. In seguito, ho inserito in collezione anche altri tipi di prodotti.
Come è nato Mochila Milano by Silvia Ferrari?
Il mio brand è nato in modo inaspettato e naturale, volevo proporre prodotti di nicchia e di alto livello qualitativo e poi successivamente ho iniziato a mettere la mia creatività nella lavorazione e nel disegno, ideando modelli inediti e miei esclusivi, che faccio realizzare da diversi artigiani. I miei prodotti sono unici perché sono il frutto della mia visione estetica e delle mie esperienze personali. Sono ovviamente innamorata del nostro paese e non posso non pensare che la mia estetica derivi in parte anche dalla bellezza di cui siamo ogni giorno circondati.
Vorrei fare moda portando avanti certi valori e una precisa visione sociale, fatta di rispetto e collaborazione tra popolazioni diverse. Ancora di più in un momento storico così difficile come questo non si può stare a guardare, bisogna ognuno nel proprio piccolo agire per migliorare le cose, fare la propria parte, comunicare valore, aiutare le persone, collaborare.
Sostenibilità e dintorni
Che cos’è per te la sostenibilità?
La parola sostenibilità a mio avviso ha un valore molto ampio, significa creare piccole collezioni, pezzi unici, vendere i prodotti fino ad esaurimento dello stock per evitare sovrapproduzione, sprechi o inquinamento, significa creare nuovi prodotti solo se necessario e cercando di utilizzare i materiali già disponibili. Inoltre, significa avere rispetto per le tradizioni e per le persone con cui lavoro, quindi creare un ambiente sereno in cui ci si può capire, confrontare e venire incontro con i propri ritmi, le proprie necessità e si possa imparare gli uni dagli altri, perché non si tratta solo di lavoro ma di tessere relazioni, uno scambio personale arricchente.
Dove vengono prodotte le tue borse?
Dipende dalle collezioni, in Sudamerica per la maggior parte e in Italia per quanto riguarda bracciali e collane creati con pietre semi-preziose, che vengono creati da me personalmente. Ho in passato collaborato con artigiani italiani e spero ci siano presto altre occasioni.
I tuoi clienti come percepiscono il brand?
I miei clienti sono persone che conoscono il valore della manodopera, apprezzano i prodotti di qualità e originali e si divertono ad acquistare prodotti sfiziosi e pratici. Cerco attraverso i miei social di portare valori e positività e di fare informazione, i miei clienti sicuramente condividono i miei stessi valori e molti sono diventati più che clienti, persone che sento regolarmente e che quando ho la possibilità cerco di incontrare.
Cosa pensi della moda attuale?
Non seguo molto la moda perché ultimamente penso che molti siano più interessati a stupire che a fare prodotti belli e di qualità che possano durare nel tempo. Apprezzo quei brand che, come me, percorrono la strada magari più difficile ma più autentica, che hanno valori, li trasmettono e cercano di non perderli di vista anche durante le difficoltà che si possono presentare.
Come vedi la situazione attuale estremamente complessa?
Purtroppo credo soprattutto negli ultimi anni che molti consumatori abbiano cominciato a dare più importanza al prezzo e questo ha portato alcune aziende a dovere abbassare la qualità per poter essere competitivi.. appunto, come dicevo prima, tenere alta la qualità è una cosa molto difficile ad oggi con rincari e questo punto di vista, ma non potrei creare moda in modo diverso, se non portando un valore nel mercato. Spero che più persone inizino a fare lo stesso.
Come ti vedi fra 5 anni?
Ad oggi non credo sia facile fare un piano di 5 anni perché ogni anno è diverso e bisogna sempre essere in evoluzione, rispettando come detto prima i propri valori.
(Intervista a cura di Viviana Musumeci, founder di Gaiazoe.life)