Che fine ha fatto la poesia? Chi legge, ancora oggi, il linguaggio misterioso dei poemi? E che funzione ha la poesia nella moda?
Ce lo dicono due fashion designer che alla poesia come interpretazione della bellezza e unicità della vita hanno dedicato un brand di moda: LAST POETS.
Il fashion brand realizza capi senza tempo, adatti a ogni stagione e occasione. Ogni pezzo è infinitamente versatile e destinato a durare nel tempo. Le loro creazioni avvolgono in un morbido abbraccio, facendo sentire protetti, coccolati ed eleganti allo stesso tempo. Scelgono le frasi poetiche con cura maniacale, le ricamano con amore e vestono con delicatezza.
La sostenibilità è la loro priorità. I capi sono realizzati con cashmere rigenerato della migliore qualità, straordinariamente morbido e con un impatto ambientale sette volte inferiore rispetto all’uso del filo vergine. Credono in una produzione etica che soddisfi la domanda effettiva, dove la qualità prevale sulla quantità. Per questo motivo, le loro collezioni sono prodotte in numero limitato e nascono per durare a lungo.
Gaiazoe ha intervistato le due founder Masha Velbel e Tatiana Vasilyeva-Speranskaya:
Come è nata l’idea di creare un brand come Last Poets?
L’idea era di combinare poesia e moda e di utilizzare i capi come una tela bianca, una pagina vuota di un libro su cui poter stampare grandi versi poetici. Volevamo aggiungere valore ai capi, affinché non fossero solo parti belle e funzionali del guardaroba, ma anche qualcosa di molto significativo e romantico.
Se doveste indicare 3 parole che descrivano il brand, quali sarebbero?
Rima, romanticismo, comfort.
Come manifestate la sostenibilità del brand?
Siamo molto trasparenti su tutti gli studi della nostra produzione e sui materiali che utilizziamo. Abbiamo una sezione speciale sul nostro sito web che spiega la sostenibilità del brand e forniamo tutti i certificati di sostenibilità al nostro showroom affinché i nostri clienti B2B possano vederli se interessati.
Quali sono le certificazioni che evidenziano la vostra sostenibilità?
Tutti i materiali naturali che utilizziamo, come il cashmere, la lana merino o il cotone, hanno certificati di sostenibilità, così come la nostra fabbrica di produzione.
Come influenza il territorio fiorentino le vostre creazioni?
Non diremmo che è il “territorio fiorentino” ad avere un’influenza; è più una questione delle radici italiane del brand. Ad esempio, una delle nostre collezioni è stata ispirata dalla poesia italiana e presentava versi di Gabriele D’Annunzio, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale, Giovanni Pascoli, Ludovico Ariosto e Giovanni Pascoli ricamati sui nostri pezzi. Prima di questa, abbiamo realizzato una collezione con versi del “Romeo e Giulietta” di Shakespeare – un’allusione all’Italia anche questa.
I vostri clienti cercano la sostenibilità? A chi vi rivolgete esattamente?
Non tutti i nostri clienti la cercano, tuttavia di solito informiamo i nostri clienti del nostro cashmere affinché capiscano che è un materiale molto speciale che mantiene l’alta qualità del cashmere normale senza arrecare un ulteriore danno al nostro pianeta.
Qual è la cifra stilistica che vi rappresenta?
Crediamo che il miglior design debba essere funzionale, e se ci sono ornamenti, devono essere utili. Il design di moda è un’arte applicata, quindi dovrebbe essere considerato solo in connessione con il corpo umano. Come brand di moda, cerchiamo di fornire comfort e bellezza a questo corpo. Parlando di codici stilistici, lo descriveremmo come “tendenza verso il minimalismo”.
(a cura di Viviana Musumeci, founder di Gaiazoe.life)