Tutti pazzi per il poke e visto che oggi è il poke day, ovvero la giornata dedicata a questa pietanza originaria delle Hawaii, Gaiazoe vi racconta perché fa bene.
Le origini del poke
Quando qualche anno fa il poke è arrivato in Italia, molti pensavano che si trattasse di una variante del sushi e che quindi avesse origini orientali. Vero è che è molto simile al piatto giapponese per la presenza, in primis, del pesce a pezzi (questo è il significato in hawaiano di poke), ma questa ricetta ricca e nutriente, in realtà è stata portata dai polinesiani nel 400 dc quando arrivarono alle isole Hawaii. Il pesce crudo tagliato a pezzetti o a cubetti è quindi l’ingrediente principale. Nella ricetta originale il pesce è rappresentato dal tonno o dal polpo, tuttavia oggi, in occidente, oltre a questo tipo di pesce vediamo spesso il salmone e i gamberetti.
Il potere nutrizionale del poke
Il poke, se vi piace il pesce, è un piatto per tutti. Anche per le persone con intolleranze. L’assenza di ingredienti a base di latte e di glutine lo rende ideale per chi ha intolleranze a questi alimenti. Il riso è il cereale utilizzato come carboidrato principale. La presenza di pesce lo rende particolarmente ricco di omega 3, ideali contro le infiammazioni. Mentre l’avocado, l’olio extra vergine d’oliva e la frutta secca lo rendono interessante per la presenza di omega 6. Il resto delle verdure (zucchine, peperoni, pomodori, ecc.) lo trasformano in un piatto ricco di minerali e vitamine. Una bowl si aggira sui 300/400 kcal ed è altamente nutriente, rende sazi senza appesantire.
Flessione del prezzo del poke
In un periodo in cui sappiamo che tutto è aumentato grazie all’aumento dei prezzi delle materie prime e della guerra in Ucraina, c’è almeno una buona notizia evidenziata da QBerg, Istituto di Ricerca italiano leader nei servizi di
price intelligence e di analisi delle strategie assortimentali cross canale (flyer, punti vendita fisici, e-commerce e
newsletter). La società ha analizzato l’offerta a volantino del Pokè nella GDO (Iper, Super e Superette) nello YTD22 vs lo YTD21 e ha scoperto che nei mesi tra gennaio e settembre 2022 comparati allo stesso periodo nel 2021,
l’intensity volantino (che esprime la cifra assoluta di quante volte, su quanti punti vendita e per quanto tempo un
prodotto è stato visibile) è salita del 22.3%, mentre il numero di campagne addirittura del 125.4%.
A questi aumenti non è per altro corrisposto un aumento del prezzo/kg, che anzi vede una piccola flessione pari
a -1.8%.
(a cura di Gaiazoe.life)