Uno degli elementi che mi ha colpita osservando l’andamento politico degli Stati Uniti e del modo in cui il presidente Trump si è posto fin da subito nei riguardi del resto del mondo, è l’atteggiamento volutamente ostile e bullizzante, persino nei riguardi degli americani stessi. Le minacce anticipate durante il periodo dell’insediamento sono state fatte seguire, parzialmente, dai fatti. La narrazione degli episodi da parte dei media era terrorizzante e tendenzialmente spingeva a credere che non ci fossero soluzioni possibili per rispondere agli atti di bullismo del presidente degli Stati Uniti d’America (ndr con questa affermazione mi gioco la possibilità di recarmi negli States fin quando Trump sarà a capo della politica americana. Vabbeh).
Poi, però, è successo qualcosa di inatteso: i bulli hanno iniziato a essere colpiti
Infatti, durante la permanenza di Elon Musk a Washington (anche lui affetto da sindrome da bullo) le azioni di Tesla hanno subito un crollo del 40%, con un forte calo delle vendite in Europa, una diminuzione in Cina – dove la concorrenza di Byd si è intensificata – e un rallentamento negli Stati Uniti. Tesla è stata oggetto di proteste globali, atti di vandalismo e incendi dolosi contro i suoi veicoli e infrastrutture.
Musk ha rassicurato i dipendenti invitandoli a mantenere le proprie azioni e ha definito gli attacchi “irragionevoli” e frutto di comportamenti “psicopatici”. Per sostenere Tesla, Trump ha, persino, organizzato una parata di auto elettriche alla Casa Bianca, tuttavia in tutto il resto del mondo, soprattutto in Europa, le vendite sono colate a picco, e Mr Musk ha perso delle cifre da capogiro. Allora ho fatto un pensiero. Del resto, se vi ricordate la cerimonia di insediamento di Trump alla Casa Bianca, all’evento non mancava nessuno dei grandi proprietari, semi monopolizzatori del mercato digital, tra cui Jeff Besos, patron di Amazon, altro mega miliardario che, come sappiamo tutti, non solo ha sfruttato da sempre le persone che lavorano per questo gruppo, soprattutto alla catena di distribuzione, ma che, come ha mostrato anche il docufilm di Netflix “Buy now” ha contribuito a inquinare e continua a farlo, il nostro Pianeta.
Siamo in grado di boicottare Amazon?
La risposta è chiaramente affermativa, ma il problema è che il costume culturale che ci ha abituati ad avere tutto e in tempi ristretti, si è inserito con forza nel nostro cervello e rinunciare a questa comodità, di certo non è facile. Amazon rappresenta una delle aziende più potenti al mondo, capace di rivoluzionare il commercio online e di influenzare l’economia globale. Tuttavia, il colosso di Jeff Bezos è stato spesso criticato per le sue pratiche lavorative, l’impatto ambientale e la concorrenza aggressiva che mette a rischio le piccole e medie imprese. Ecco alcune regole che si possono seguire per boicottare Amazon
1. Sostieni i negozi locali e indipendenti
Uno dei modi più efficaci per contrastare il dominio di Amazon è supportare le attività locali. Le botteghe di quartiere e le piccole imprese offrono spesso prodotti di qualità superiore e un servizio personalizzato. Acquistare direttamente da loro aiuta l’economia locale e riduce l’impronta ecologica legata alla logistica dei grandi magazzini.
2. Utilizza piattaforme alternative per lo shopping online
Se ami la comodità degli acquisti online, ci sono molte alternative affidabili a Amazon. Ad esempio puoi acquistare su Etsy prodotti artigianali o personalizzati; su eBay puoi trovare prodotti nuovi e usati.
Le alternative per i libri, invece, sono le seguenti:
Librerie indipendenti e piattaforme Italiane
- IBS (ibs.it) → Ampio catalogo di libri nuovi e usati, musica e film.
- Libraccio (libraccio.it) → Specializzato in libri scolastici, usati e fuori catalogo.
- Bookdealer (bookdealer.it) → Permette di acquistare da librerie indipendenti in tutta Italia.
- Fazi Editore (fazieditore.it) e altri siti di case editrici → Per supportare direttamente gli editori.
- HOEPLI (hoepli.it) → Ottimo per testi tecnici e universitari.
Piattaforme Internazionali
- Feltrinelli (lafeltrinelli.it) → Libreria online con spedizioni rapide e sconti per soci.
- Mondadori Store (mondadoristore.it) → Ampia selezione di libri e eBook.
- La Casa del Libro (casadellibro.com) → Per chi cerca testi in spagnolo.
- Wordery (wordery.com) → Spedizioni gratuite e grande selezione internazionale.
- Better World Books (betterworldbooks.com) → Sostiene progetti di alfabetizzazione con ogni acquisto.
Libri usati e vintage
- Re-Read (re-read.com) → Libri usati in ottime condizioni a prezzi fissi.
- AbeBooks (abebooks.com) → Per edizioni rare, fuori catalogo e da collezione.
- Comprovendolibri (comprovendolibri.it) → Mercatino per vendere e comprare libri tra privati.
3. Evita i servizi correlati di Amazon
Amazon non è solo un marketplace: possiede anche servizi come Prime Video, Audible e Kindle. Optare per alternative come Netflix, Storytel o Kobo per gli eBook può essere un modo efficace per ridurre il proprio contributo economico all’azienda.
4. Diffondi consapevolezza
Il boicottaggio è più efficace quando coinvolge un numero crescente di persone. Condividere informazioni sulle pratiche di Amazon e sulle alternative disponibili aiuta a sensibilizzare amici e familiari, incoraggiandoli a fare scelte più etiche.
5. Partecipare a campagne di sensibilizzazione
Esistono iniziative globali che mirano a evidenziare le criticità legate ad Amazon e a promuovere modelli di consumo più sostenibili. Seguire associazioni e gruppi impegnati su questi temi può offrire nuove idee e strumenti per un boicottaggio efficace.
Un cambiamento possibile
Boicottare Amazon può sembrare una sfida, ma anche piccole scelte quotidiane possono fare la differenza. Sostenere alternative più etiche non solo promuove un mercato più equo, ma contribuisce anche a ridurre l’impatto ambientale e a proteggere i diritti dei lavoratori.
(a cura di Viviana Musumeci founder di Gaiazoe)