Tecnicamente in italiano si direbbe gimnopodismo o scalzismo, ma fa più figo parlare di barefooting. Ne avete mai sentito parlare?
Il barefooting come filosofia di movimento
Il barefooting è una vera e propria filosofia che si lega alla natura e al comfort di non indossare le scarpe (anche se potrà sembrare strano, ma provate a camminare in casa senza ciabatte o pantofole e noterete la differenza). Ma perché si sceglie di camminare scalzi? Certamente quella di praticare il barefooting è una scelta personale, tuttavia tra coloro che si cimentano in questa pratica ci sono quelli che lo fanno per avere un contatto diretto con l’ambiente, altri, invece, che lo fanno per una semplice questione di comodità, anche perché la teoria secondo la quale camminare a piedi nudi faccia bene è supportata anche da studi scientifici.
Camminare a piedi nudi, banalmente, non è sanzionabile in Italia, anche se è una pratica da adottare con molta attenzione perché se lo si pratica spesso, il rischio che si corre è quello di ferirsi i piedi. D’altro canto, i barefooters pensano anche che camminare senza scarpe sia più confortevole rispetto all’uso di calzature chiuse, le cui suole rigide e poco elastiche forzano il piede a conformarsi a loro. Secondo gli scalzisti, i piedi umani sono nati per muoversi liberamente e senza impedimenti.
Per quanto riguarda l’igiene, i piedi scalzi si sporcano tanto quanto le suole delle scarpe. La differenza è che i piedi, essendo parte del corpo, vengono lavati regolarmente, mentre le scarpe spesso accumulano sporcizia e germi, diventando meno igieniche e aumentando il rischio di infezioni fungine.
Barefooting: la cultura fa la differenza
Le associazioni di barefooters hanno l’obiettivo di promuovere questa pratica fornendo informazioni sui benefici e sui rischi del barefooting. Il principale ostacolo per chi pratica il barefooting è culturale: nella società occidentale, andare in giro scalzi è spesso visto come segno di sciatteria o povertà. Al contrario, in altre culture, camminare scalzi è normale e le scarpe sono considerate un accessorio opzionale.
La comunità dei barefooters rifiuta ogni associazione con il feticismo del piede, sottolineando che la loro filosofia è legata esclusivamente al comfort e alla salute. Un barefooter può scegliere di essere full-time, vivendo completamente scalzo, o part-time, utilizzando calzature minimali solo quando necessario.
La cultura dello scalzista scoraggia ogni forma di estremismo. Si riconosce che in alcune situazioni, come lavori pesanti o condizioni meteorologiche estreme, è necessario indossare scarpe. L’obiettivo è integrare il barefooting nella vita quotidiana, andando scalzi al lavoro, al supermercato, al ristorante e in altri luoghi pubblici dove è più un tabù culturale che una necessità legale.
Per uno scalzista, l’igiene e la cura personale sono fondamentali. La filosofia non prevede il totale rifiuto delle scarpe, ma un uso consapevole e circoscritto. Con il tempo e l’esperienza, molti barefooters aspirano a vivere scalzi il più possibile, indossando scarpe solo quando strettamente necessario.
(a cura di Gaiazoe.life)