Il deserto di Atacama, in Cile, conosciuto un tempo per la sua straordinaria bellezza, è oggi il tragico specchio del fast fashion e delle sue conseguenze sull’ambiente. Ecoalf, in collaborazione con la regista Stella Banderas, svela questo disastro ambientale con una videoclip che colpisce al cuore, lanciando un appello urgente durante il periodo simbolo del consumismo: il Black Friday.
Atacama: da meraviglia naturale a discarica globale
Ogni anno, oltre 39.000 tonnellate di abiti usati vengono abbandonate nel deserto di Atacama, un luogo che non dovrebbe conoscere altro che silenzio e vastità. Tessuti sintetici di bassa qualità, non riciclabili e difficilmente biodegradabili, giacciono lì per secoli.
Javier Goyeneche, fondatore di Ecoalf, guida il pubblico in un viaggio visivo e narrativo che espone l’impatto devastante delle produzioni di massa e il costo reale dietro le offerte a basso prezzo.
“Quando compriamo un capo per pochi euro, chi paga il resto? Il pianeta e le comunità più fragili.”
Numeri che non lasciano scampo
La moda veloce produce quantità astronomiche di vestiti: oltre 100 miliardi di capi all’anno dal 2014. Ogni persona consuma mediamente 15 kg di vestiti all’anno, ma meno dell’1% di questi viene riciclato in nuovi capi. Il resto? 73% finisce in discariche o inceneritori entro un anno dalla produzione.
In Cile, il maggiore importatore sudamericano di abiti usati, arrivano ogni anno circa 60.000 tonnellate di vestiti da Europa e Stati Uniti. Quasi due terzi di questi finiscono nel deserto perché invendibili, rivelando l’illusione della moda a basso costo come “sostenibile” grazie al mercato del second-hand.
Il Black Friday secondo Ecoalf
In linea con la sua missione, Ecoalf rifiuta le logiche commerciali del Black Friday, scegliendo un approccio unico: 0% di sconto. Questa decisione è un messaggio chiaro contro il consumismo sfrenato, mirato a sensibilizzare sul vero costo della moda.
“Non basta condividere numeri; volevamo mostrare cosa accade realmente ai vestiti scartati,” spiega Goyeneche. Anche Stella Banderas sottolinea l’urgenza del cambiamento: “Spero che questo progetto ispiri una riflessione collettiva. È tempo di rifiutare il fast fashion, scegliere la qualità e ridurre gli acquisti.”
Un messaggio che non può essere ignorato
Il video si chiude con una potente verità: il fast fashion ha un costo invisibile, pagato dall’ambiente e dalle comunità più vulnerabili. Cambiare le nostre abitudini di consumo non è solo una scelta possibile, ma una necessità.
Con questo progetto, Ecoalf e Stella Banderas invitano a trasformare il Black Friday in un momento di consapevolezza e responsabilità, per costruire un futuro in cui la moda non sia sinonimo di spreco, ma di cura per il pianeta.
(a cura di Gaiazoe.life)