Susan Sarandon è stata uno dei miei miti post adolescenziali: quando tutti pensavano a Kurt Cobain, Leonardo di Caprio e a Non è la Rai, io guardavo i film di questa attrice che sprizzava sex appeal intelligente e sceglieva ruoli iconici e unconventional. Non solo: divoravo le interviste che le facevano poiché mostrava sempre il suo carattere battagliero sia come attivista che come donna che se ne fregava dei condizionamenti sociali, che sceglieva i compagni di vita, senza necessitare una fede al dito e che andava a manifestare in piazza, quando scendere in piazza rappresentava ancora un modo per dire ai Governi cosa non ci piaceva (oltre all’esercizio democratico del voto). Quindi, non potete immaginare cosa ho provato nel vederla e ascoltarla dal vivo, qualche giorno fa alla conferenza stampa del lancio di BREATHTAKING di Fabrizio Ferri, l’installazione che il fotografo italiano ha inaugurato e che è visitabile fino al 27 aprile presso il Museo di Storia Naturale di Milano: una vera e propria, immersione angosciosa nel mondo dell’inquinamento da plastica negli oceani.
Un grido silenzioso dagli abissi
“Stiamo soffocando il pianeta. E con lui, noi stessi.” Questa è la consapevolezza che ha guidato Ferri nella creazione di BREATHTAKING, un progetto artistico nato dalla visione di fotografie scioccanti che mostrano animali marini intrappolati nella plastica. L’installazione, promossa dal Comune di Milano – Cultura nell’ambito della Milano Art Week, punta i riflettori sull’impatto letale della plastica e delle microplastiche negli ecosistemi acquatici.
L’arte che respira con la coscienza
Dodici intensi ritratti in grande formato — tra cui, per l’appunto, Susan Sarandon che è stata la prima ad accettare a scatola chiusa, Julianne Moore, Naomi Watts, Willem Dafoe, Charlotte Gainsbourg, Helena Christensen, Misty Copeland, Isabella Rossellini — sono al centro dell’opera. I celebri volti, immortalati come se fossero asfissiati dalla plastica, comunicano con forza una verità scomoda e necessaria.
Le immagini sono collocate su una parete nera, trafitte da chiodi in ferro battuto, a incorniciare simbolicamente la sofferenza. Al centro della sala, una bara di vetro trasparente piena di acqua marina rappresenta la fragilità della vita e la morte silenziosa dei nostri oceani.
Il suono del silenzio
Alla dimensione visiva si aggiunge quella sonora: Marina Abramovich ha suggerito l’uso di cuffie insonorizzanti per ricreare il silenzio abissale, amplificando l’effetto di sospensione e riflessione profonda. Un invito a “sentire” ciò che non si dice, ma che è urgente comprendere. Una installazione che non è solo emozione, ma anche conoscenza. All’ingresso dell’installazione, i visitatori potranno scoprire PLASTICALLING, un progetto di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che indaga l’impatto ambientale, sanitario ed etico delle plastiche e microplastiche.
Un messaggio che attraversa i confini
La mostra è prodotta da Geraldina Polverelli Ferri a New York e da Museo di Storia Naturale di Milano con Nobile Agency, fondata da Gabriella Nobile, che ci ha raccontato: “Quando ho visto mesi fa le foto di Fabrizio, con cui ho iniziato a lavorare molti anni fa, ho capito che dovevano essere mostrate a un pubblico ampio perché la situazione è urgente e con urgenza dobbiamo risvegliare coscienza e azione ed è per questo che sarà anche itinerante, anche se stiamo ancora lavorando sull’itinerario”.
Fabrizio Ferri: Una metafora di ciò che vediamo quotidianamente
A lato della presentazione, Gaiazoe ha posto alcune domande all’artista e fotografo Fabrizio Ferri.
D: Avete intenzione di portare in giro questo allestimento, avete pensato a coinvolgere le Nazioni Unite?
FF: Non esistono posti dove recepire il messaggio: esistono le persone. Non mi stanco di dire che anche le persone che conoscono il problema non hanno la consapevolezza di essere parti e correi di questo problema e lo scoprono con questa installazione. Abbiamo pensato all’Onu ma non sono convinto che sia in grado di avere la giusta spontaneità per veicolare questa installazione.
D: Questo museo è aperto e visitato spesso da un pubblico di bambini: come reagiranno secondo lei davanti a queste immagini scioccanti?
FF: Io credo che i bambini sapranno leggere le immagini e non saranno traumatizzati. Loro non hanno filtri e lo riceveranno con maggiore facilità. Le immagini sono indirizzate a un pubblico vasto di tutte le età.
D: Durante la conferenza stampa ha dichiarato che Willem Dafoe è stato l’unico attore americano ad aver accettato di essere ritratto…
FF: Conosco molte persone e ho contattato personaggi, tra cui attori, molto noti. Sono persone di cui mi fido che si fidano e che mi conoscono con cui abbiamo lavorato. Davo per scontato che mi avrebbero detto dei si. Ma l’idea di avere a che fare con qualcosa legato alla Madre Terra non li fa fatti sentire a loro agio. Gli uomini hanno qualche difficoltà da questo punto di vista.
Il libro di Fabrizio Ferri
In concomitanza con il lancio della mostra è uscita anche l’autobiografia di Fabrizio Ferri, Fotografia di una vita, (Rizzoli) in cui il fotografo apre il cassetto dei ricordi e ci invita a percorrere insieme a lui un viaggio intenso e personale attraverso la fotografia, che per lui non è mai stata solo un mestiere, ma una vocazione, una forma di vita. Con uno stile intimo e sincero, Ferri ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera, raccontando episodi, incontri e luoghi che lo hanno segnato profondamente. È il giovane Fabrizio a guidarci, con uno sguardo intraprendente e autentico, tra esperienze sempre nuove e volti indimenticabili, mantenendo uno spirito curioso, tenace e profondamente umano. Le pagine, cariche di ritmo e di emozione, sono arricchite da immagini tratte dal suo archivio personale: scatti iconici che ritraggono, tra gli altri, Isabella Rossellini a New York, Sting a Pantelleria, Monica Bellucci e Carla Bruni, tutti colti con quell’eleganza spontanea e quella verità che da sempre contraddistinguono l’occhio del fotografo e l’uomo.
📍 Info utili per visitare Breathtaking
📍 Museo di Storia Naturale di Milano – Corso Venezia 55
📅 Dal 2 al 27 aprile 2025
🕰 Martedì – Domenica, ore 10 – 17:30 (ultimo ingresso ore 16:30)
🎟 Ingresso con biglietto del museo: 5€ intero / 3€ ridotto
🎟 Ingresso gratuito dopo le 14 il 1° e 3° martedì del mese
👉 Info: museodistorianaturalemilano.it | ☎️ +39 02 884 63337 (h. 9–13)
( a cura di Viviana Musumeci, founder di Gaiazoe.life)