SPORTLER è il principale rivenditore omnicanale di articoli sportivi nella regione alpina, rinomato come pioniere e leader indiscusso del settore outdoor in Italia. Offre un assortimento vasto e diversificato, con oltre 300 marchi di alta qualità, pensato per soddisfare le esigenze di sportivi di ogni livello, dal principiante all’esperto. I valori fondamentali di SPORTLER sono la qualità, la consulenza professionale e l’eccellenza dei servizi, il tutto finalizzato a garantire al cliente un’esperienza unica e a massimizzare la durata dei prodotti acquistati. Di recente ha inaugurato il suo nuovo punto vendita a Carugate vicino a Milano.
Gaiazoe ha intervistato il CSR Manager dell’azienda Florian Dusini
Lei è un CSR Manager. Sono molte le strutture commerciali di retail che oggi si occupano di vendere abbigliamento sportivo e attrezzature. Tutte le aziende hanno un CSR Manager? E in cosa consiste nel dettaglio questo lavoro, soprattutto all’interno di SPORTLER?
Sì, si può dire che la posizione di CSR Manager o di un ruolo equivalente sta diventando sempre più la norma per i grandi retailer sul mercato europeo. Indipendentemente dal titolo, l’obiettivo di queste posizioni è sviluppare e attuare strategie che garantiscano all’azienda un impatto sociale e ambientale positivi, sostenendo al contempo gli obiettivi aziendali. Come CSR manager, il mio compito principale è quello di sviluppare e realizzare la strategia CSR di SPORTLER e di implementare queste misure nella strategia e nella struttura aziendale. Stiamo adottando un approccio a 360 gradi che comprende una strategia per il clima, la gestione della catena di fornitura e l’economia circolare, per citare solo alcuni argomenti. Anche la scelta di una gamma di prodotti sostenibili avrà un ruolo centrale. Il tema avrà un ruolo enorme in SPORTLER nei prossimi anni ed é parte integrante della nostra strategia aziendale.

Le certificazioni sostenibili di SPORTLER
Qual è il livello di sostenibilità di SPORTLER? Quali sono le certificazioni che avete ottenuto finora?
Abbiamo ora un’ottima base, ma la strada da percorrere è ancora lunga. per guidare un vero cambiamento, gli sforzi individuali non sono sufficienti: abbiamo bisogno di una cooperazione a livello di settore. Fortunatamente, c’è già un buon scambio attraverso varie piattaforme. Come retailer occupiamo all’interno del settore, una posizione importante tra i consumatori e i marchi. Attualmente non disponiamo ancora di alcuna certificazione, in quanto ci stiamo concentrando sull’adeguamento del nostro reporting ai requisiti della CSRD, che renderà noti i nostri sforzi in modo molto trasparente.
Cosa state facendo in termini strategici per tutelare il clima, e il Pianeta in generale?
Dal 2020 misuriamo annualmente le nostre emissioni complessive, secondo il protocollo GHG e abbiamo implementato diverse misure per ridurre le nostre emissioni. Sportler ottiene così già il 100% del suo fabbisogno di energia elettrica da fonti rinnovabili, anche gestendo i propri impianti solari sul tetto dell’headquarter e di vari store, con una produzione totale di oltre 1.5 milioni di KWH. Altre misure: l’esclusivo utilizzo di luci a LED, pratiche di efficientamento energetico l´installazione di una pompa di calore in dieci dei propri store e la promozione di incentivi per diffondere pratiche di mobilità dolce tra i dipendenti.
Nel settembre 2021 insieme ad altri 4 retailer europei abbiamo dato vita all’Outdoor Retailer Climate Commitment (ORCC). L´ORCC è una rete volontaria di retailer nell’industria europea outdoor che si impegnano ad agire con decisione per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di Parigi per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi e ridurre le emissioni al fine di perseguire tali traguardi.
In quest´ottica vogliamo ridurre le nostre emissioni assolute di CO2 del 47% entro il 2030 e del 90% entro il 2045. Per raggiungere una validazione scientifica di questi obiettivi, abbiamo aderito all’iniziativa Science Based Targets, di cui aspetta l’approvazione entro le prossime settimane. Questo passo sottolinea il nostro impegno non solo nel porci obiettivi ambiziosi nel campo della sostenibilità, ma anche nel raggiungerli e verificarli attraverso metodi scientificamente fondati.
Quale approccio commerciale scegliete di mettere in pratica per avere meno impatto a livello ambientale?
In primo luogo, come già accennato, ci assicuriamo di ridurre al minimo l’impatto ambientale dei nostri negozi attraverso varie misure come i nostri sistemi solari, le pompe di calore e l’efficienza energetica.
Poi come retailer omnichannel, siamo consapevoli del nostro ruolo privilegiato come interfaccia tra clienti e marchi. Ogni anno, centinaia di migliaia di clienti si affidano alla nostra consulenza, alla nostra selezione di prodotti e al nostro servizio. Per questo motivo la scelta di una gamma di prodotti più sostenibili, la promozione di marchi responsabili e i servizi legati all´economia circolare (come riparazione, second life nonchè ritiro e riutilizzo prodotti) per estendere il ciclo di vita del prodotto sono di centrale importanza.
Ci sono dei progetti in particolare a cui state lavorando dal punto di vista della sostenibilità?
Alcuni dei progetti piú attuali sono proprio il servizio di riparazione e second life che abbiamo introdotto nel nuovo store di Carugate.
Siamo molto contenti di aver trovato sul territorio italiano un partner specializzato per riparazioni di tessile tecnico come anche i capi Gore-Tex. Che si tratti di una semplice sostituzione della cerniera o di una più complessa risaldatura, siamo in grado di ripararlo, donando una seconda vita ai prodotti preferiti dei nostri clienti.
Con il nostro programma Second Life vorremmo anche dare ai nostri clienti l’opportunità di consegnare i prodotti che non gli servono più, ma che sono ancora in buone condizioni, in cambio di un buono d´acquisto. I prodotti saranno ricondizionati da noi e potranno così trovare un nuovo cliente. In generale i programmi di ritiro e riutilizzo dei prodotti in collaborazione con i marchi che offriamo, avranno un ruolo sempre più importante.
(a cura di Viviana Musumeci, founder di Gaiazoe)