Nel cuore pulsante del Fuorisalone di Milano, nel celebre distretto di via Tortona, prende vita “Forêt des Signes, Conception pour Benin”, un’installazione visiva ed esperienziale che fonde arte, design e impegno sociale. Presentata dall’Associazione L’Abbraccio di Fubine (AL) in collaborazione con la Tortona Design Week, questa opera rappresenta un ponte tra culture, un viaggio immersivo tra simboli, materiali e colori che raccontano l’identità di un piccolo ma significativo Paese africano: il Benin.
Un’installazione che racconta una nazione
“Forêt des Signes” si configura come una struttura verticale in legno, alta 2,80 metri e con una base di 2 metri per lato. Le sue forme geometriche definite vengono spezzate e integrate da immagini e colori, in una narrazione visiva che richiama la biodiversità di una foresta, mutevole e armonica rispetto al contesto in cui si sviluppa.
Oltre alla sua bellezza estetica, l’installazione assume un significato più profondo: vuole essere una finestra sul Benin, un Paese dal ricco patrimonio culturale e dalle sfide complesse, e al contempo un omaggio all’impegno dell’Associazione L’Abbraccio nel migliorare le condizioni di vita delle comunità locali attraverso progetti sostenibili.
L’Abbraccio di Fubine: un dolore trasformato in solidarietà
La storia dell’Associazione L’Abbraccio nasce da un evento tragico: la perdita di un giovane ventenne in un incidente stradale ha scosso profondamente la comunità di Fubine, piccolo paese piemontese di 1700 abitanti. Da quel dolore condiviso è nato un movimento di solidarietà, prima con l’acquisto di un’ambulanza per la Croce Rossa, poi con la fondazione ufficiale dell’Associazione nel 2004.
Il suo impegno si è articolato su due livelli: uno locale, volto a sostenere la comunità fubinese, e uno internazionale, sviluppatosi in Benin grazie alla collaborazione con Don Franco Cipriani, missionario attivo sul territorio.
Progetti che cambiano il futuro
Da quasi vent’anni, L’Abbraccio opera in Benin con iniziative concrete e mirate. Il suo fulcro è il villaggio di Sokpontà, dove nel 2005 è stata costruita una scuola oggi frequentata da 300 alunni. Nel 2010 è nato invece l'”Hôpital des Enfants”, un ospedale pediatrico che offre cure materno-infantili accessibili a tutti, 24 ore su 24, grazie anche all’energia fornita da pannelli solari, essenziali in un’area soggetta a frequenti cali di tensione elettrica.
L’impatto dell’Associazione si estende su un’area di 200 km con una popolazione di circa 890.000 abitanti, di cui il 48% ha meno di 15 anni. I progetti non si limitano alla salute e all’istruzione, ma mirano anche all’empowerment della comunità locale, con particolare attenzione alle donne e ai giovani.
Design e solidarietà: una connessione virtuosa
“Forêt des Signes” non è solo un’installazione artistica, ma un simbolo di unione tra design e impegno sociale. Il progetto dimostra come il design possa diventare un linguaggio universale capace di trasmettere messaggi potenti e sensibilizzare il pubblico su tematiche cruciali.
In un mondo in cui il design viene spesso associato esclusivamente all’estetica, questa iniziativa ci ricorda che esso può essere anche un motore di trasformazione sociale, un mezzo per raccontare storie di resilienza e speranza, come quella che L’Abbraccio porta avanti con determinazione in Benin.
(a cura di Gaiazoe.life)