In un mondo in cui riscopriamo sempre più l’importanza del benessere olistico, alcune pratiche antiche tornano ad affascinarci per la loro semplicità e profondità. Una di queste è il trattamento dell’ombelico con oli naturali, una tradizione radicata nell’Ayurveda, la medicina millenaria dell’India.
Ma perché proprio l’ombelico? E come può un gesto tanto semplice avere un impatto sul nostro equilibrio psicofisico?
Nabhi: il centro della vita e dell’energia
In sanscrito, l’ombelico è chiamato Nabhi. Per l’Ayurveda, non è solo una traccia del nostro primo legame con la vita, ma un centro energetico fondamentale. Corrisponde al terzo chakra, il Manipura, associato al fuoco digestivo (Agni), alla forza di volontà e alla trasformazione. Si ritiene che da Nabhi si irradino numerosi nadi, i canali sottili attraverso cui fluisce il prana, l’energia vitale.
Prendersi cura di questo punto del corpo può quindi aiutare a stimolare i processi digestivi, rinforzare il sistema nervoso e ritrovare chiarezza mentale. In Ayurveda, è anche un punto attraverso cui applicare rimedi naturali, poiché la pelle che lo circonda è considerata ricettiva e collegata a molti organi interni.
Il rituale dell’olio sull’ombelico
L’uso di oli medicati o essenziali diluiti sull’ombelico è una pratica semplice ma potente. Basta riscaldare leggermente l’olio, applicarne qualche goccia al centro dell’addome e massaggiare delicatamente in senso orario.
Questo gesto:
- stimola la circolazione
- rilassa il sistema nervoso
- attiva la digestione
- favorisce l’assorbimento delle proprietà degli oli
Non si tratta solo di assorbimento cutaneo (che non ha ancora solide conferme scientifiche, anche se la zona è molto vascolarizzata), ma di un rituale che richiama attenzione e consapevolezza verso il proprio centro vitale.
Quale olio scegliere?
A seconda dell’effetto desiderato e della propria costituzione ayurvedica (dosha), si possono usare diversi oli. Tra i più utilizzati:
- Olio di sesamo (neutro, riequilibrante): la base ideale per ogni tipo di trattamento, scalda e nutre in profondità.
- Olio di cocco (rinfrescante): perfetto per riequilibrare Pitta, soprattutto nei mesi caldi.
- Olio di ricino: utile per dolori mestruali o blocchi intestinali.
- Olio di neem: purificante, antibatterico, indicato per la pelle acneica o impura.
- Olio di lavanda o sandalo: rilassante e riequilibrante per il sistema nervoso.
- Olio di senape o zenzero: stimolanti, per riattivare la digestione e la circolazione, soprattutto in inverno.
Io scelgo l’olio di rosmarino
L’olio essenziale di rosmarino, diluito in un olio vettore (come jojoba o sesamo), è uno dei più interessanti, a mio avviso, da usare sul Nabhi, tanto che lo uso, nei periodi di stanchezza fisica e mentale con più assiduità, ovvero sia alla mattina che alla sera. Tra i benefici principali, spicca la stimolazione della concentrazione, tanto che è di forte aiuto nel combattere la letargia e la svogliatezza. Inoltre, essendo in corrispondenza dello stomaco, favorisce la digestione. Infine, l’olio di rosmarino, è un tonico naturale per il sistema nervoso centrale.
Modo d’uso: Aggiungi 1-2 gocce di olio essenziale di rosmarino a un cucchiaino di olio base e massaggia dolcemente l’ombelico al mattino. Il suo profumo erbaceo e deciso ti accompagnerà per tutta la giornata.
Un gesto piccolo, un rituale potente
Nel mondo ayurvedico, il corpo è un tempio e ogni gesto può diventare un’occasione per riportare equilibrio e armonia. Prendersi cura dell’ombelico con oli è un modo per ricollegarsi alle proprie radici, ascoltare il corpo e riscoprire la semplicità di pratiche che parlano la lingua della natura.
Non è solo questione di “cosmetica ayurvedica”, ma di cura consapevole, di rituali che mettono al centro il nostro sentire. Ed è proprio da lì, dal centro dell’addome, che può iniziare un nuovo equilibrio.
(a cura di Viviana Musumeci, founder di Gaiazoe.life)
English Version
Oil on the Navel: An Ayurvedic Ritual for Beauty and Well-Being
In a world where we are increasingly rediscovering the importance of holistic well-being, some ancient practices once again captivate us with their simplicity and depth. One of these is the treatment of the navel with natural oils, a tradition rooted in Ayurveda, the millennia-old medicine of India.
But why the navel, specifically? And how can such a simple gesture impact our psycho-physical balance?
Nabhi: The Center of Life and Energy
In Sanskrit, the navel is called Nabhi. According to Ayurveda, it’s not just a physical reminder of our first connection to life, but a vital energy center. It corresponds to the third chakra, Manipura, associated with the digestive fire (Agni), willpower, and transformation. It is believed that numerous nadis—the subtle channels through which prana, or life energy, flows—radiate from Nabhi.
Caring for this part of the body can help stimulate digestive processes, strengthen the nervous system, and restore mental clarity. In Ayurveda, it is also seen as a point through which natural remedies can be applied, as the skin surrounding it is considered receptive and connected to many internal organs.
The Ritual of Oil on the Navel
Using medicated or diluted essential oils on the navel is a simple yet powerful practice. All it takes is to gently warm the oil, apply a few drops to the center of the abdomen, and massage it in a clockwise motion.
This gesture can:
- Stimulate circulation
- Relax the nervous system
- Activate digestion
- Support the absorption of the oils’ beneficial properties
It’s not only about skin absorption (which still lacks solid scientific evidence, even though the area is highly vascularized), but about a ritual that invites attention and awareness toward your vital center.
Which Oil to Choose?
Depending on the desired effect and your Ayurvedic constitution (dosha), different oils can be used. Some of the most common include:
- Sesame oil (neutral, balancing): the ideal base for any treatment; it warms and deeply nourishes.
- Coconut oil (cooling): perfect for balancing Pitta, especially in hot months.
- Castor oil: helpful for menstrual pain or intestinal blockages.
- Neem oil: purifying and antibacterial, ideal for acne-prone or impure skin.
- Lavender or sandalwood oil: relaxing and balancing for the nervous system.
- Mustard or ginger oil: stimulating, great for reactivating digestion and circulation, especially in winter.
I Choose Rosemary Oil
Rosemary essential oil, diluted in a carrier oil (such as jojoba or sesame), is one of the most interesting to use on the Nabhi, in my opinion. I use it more consistently during periods of physical and mental fatigue—both in the morning and at night. One of its main benefits is that it enhances concentration, making it a great ally in overcoming lethargy and lack of motivation. Moreover, since the navel corresponds to the stomach, it supports digestion. Finally, rosemary oil is a natural tonic for the central nervous system.
How to use it: Add 1–2 drops of rosemary essential oil to a teaspoon of base oil and gently massage your navel in the morning. Its herbal, invigorating scent will accompany you throughout the day.
A Small Gesture, A Powerful Ritual
In the Ayurvedic worldview, the body is a temple, and every gesture can become an opportunity to restore balance and harmony. Caring for the navel with oils is a way to reconnect with your roots, listen to your body, and rediscover the simplicity of practices that speak the language of nature.
It’s not just about Ayurvedic cosmetics, but about conscious care—rituals that center our inner experience. And it’s right there, from the center of the abdomen, that a new sense of balance can begin.
(By Viviana Musumeci, founder of Gaiazoe.life)