Il Parco del Curone è il luogo del cuore mio e di mio marito. Da Lecco lo si raggiunge in 20 minuti di macchina (da Milano, circa 30) e per noi, staccare alla domenica nel verde è un must, visto che corriamo nel cemento per tutta la settimana.
Ma perchè il Parco del Curone piace tanto?
Forse perché è un luogo in cui il tempo sembra rallentare e la natura racconta storie millenarie: Montevecchia e il Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone. Un luogo perfetto per chi, anche solo per una domenica, desidera riscoprire il senso profondo della lentezza, il contatto con la terra e un pizzico di mistero.
Una collina che racconta il passato
Montevecchia – “monte della vecchia”, così chiamato per via del culto della “vecchia saggia” o per un’antica leggenda su una donna eremita – si erge discreta ma fiera tra dolci colline, vigneti ordinati e boschi che profumano di muschio e resina. La sua storia è antica: insediamenti celtici, tracce romane, testimonianze medioevali. Ma ciò che affascina davvero chi arriva fin qui è l’armonia che lega natura, spiritualità e cultura.
Al centro del piccolo borgo svetta il Santuario della Beata Vergine del Carmelo, da cui si gode una vista mozzafiato sulla pianura padana fino agli Appennini, nelle giornate più limpide. È da qui che spesso partono le passeggiate verso i sentieri del Parco del Curone, un’area protetta che custodisce ecosistemi unici, specie rare, cascine storiche e una rete di percorsi che invitano a camminare senza fretta.
Il mistero delle “piramidi” di Montevecchia
Ma Montevecchia nasconde anche un lato enigmatico che affascina appassionati di archeologia, geobiologia e curiosi di ogni età: le famose “piramidi” della Brianza.
Negli anni Duemila, l’architetto Vincenzo Di Gregorio ha individuato tre rilievi collinari allineati con un’incredibile precisione lungo l’asse delle piramidi di Giza. Secondo alcuni studi, questi colli artificiali (o modellati intenzionalmente) avrebbero proporzioni e orientamenti astronomici compatibili con quelli delle piramidi egizie, e potrebbero risalire a epoche preistoriche, molto prima dei Celti. Suggestioni? Forse. Ma il fascino del mistero è parte dell’anima di questo luogo: un invito a guardare con occhi nuovi ciò che sembra familiare. A noi, ad esempio, piace molto spostarci da una piramide all’altra, ma quella dei Cipressi è davvero magica. Stare al centro del cerchio formato dai cipressi dona un senso di pace e di connessione che vanno al di là della natura.
Un weekend tra vino, erbe e cammini lenti
Montevecchia oggi è anche terra di vino e sapori autentici. Le vigne che disegnano le sue colline producono un ottimo Merlot e Cabernet, spesso coltivati con metodi naturali e biodinamici. Diverse aziende agricole offrono degustazioni, visite guidate e pranzi genuini con prodotti locali, in perfetto stile Gaiazoe.life: lentezza, consapevolezza e sostenibilità.
Il Parco del Curone, con i suoi sentieri segnalati, è perfetto per un’escursione in famiglia, una passeggiata meditativa o una giornata di “digital detox” a piedi nudi sull’erba. Per chi cerca un’esperienza ancora più immersiva, ci sono laboratori di erboristeria, bagni di foresta e lezioni di yoga all’aperto.
Perché andarci (e tornarci)
Montevecchia e il Parco del Curone non sono solo una meta escursionistica: sono un rifugio dell’anima. Un luogo in cui rigenerarsi, interrogarsi, lasciarsi sorprendere dalla bellezza nascosta delle cose semplici. Un luogo dove il paesaggio parla di equilibrio, e dove ogni angolo – che sia una vigna, un vecchio rudere o una misteriosa collina – racconta un frammento di una storia più grande.
Per chi cerca un viaggio vicino, ma capace di lasciare il segno, Montevecchia è la scelta perfetta per una domenica diversa o un weekend all’insegna della bellezza sostenibile.
Consigli Gaiazoe.life per la tua visita:
- Quando andare: primavera e inizio autunno sono i momenti ideali per godere della natura in fiore o dei colori caldi del foliage.
- Cosa portare: scarpe comode, una borraccia, un quaderno per appunti e una macchina fotografica.
- Dove fermarsi:
🌿 Oasi di Galbusera Bianca – Relais Bio di Charme
Situata nel cuore del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, l’Oasi di Galbusera Bianca è un agriturismo biologico e relais di charme. Offre 12 stanze a tema, ognuna con bagno privato, e un appartamento per sei persone. Il ristorante propone una cucina naturale e biologica, con opzioni vegetariane e tradizionali. La struttura è alimentata da energia rinnovabile e dispone di un giardino, una sala comune, un bar e un’area giochi per bambini .
🍇 Galbusera Nera – Ristorante e Picnic tra le Vigne
Parte dell’Agriturismo La Costa, Galbusera Nera è immersa nel verde del Parco del Curone, circondata da vigneti. Il ristorante offre piatti tradizionali e stagionali, utilizzando materie prime e vini di produzione propria . Durante l’estate, è possibile partecipare all’evento “Atmosfera Pick & Sit”, un’esperienza unica che permette di cenare tra i filari con tavoli in legno, luci soffuse e musica personalizzata.
🐐 Cascina Bagaggera – Agriturismo Biologico e Sociale
Nel cuore del Parco di Montevecchia, Cascina Bagaggera è un’azienda agricola biologica e sociale attiva dal 1995. Offre alloggi immersi nel verde, con WiFi gratuito, giardino e ristorante . Il ristoro agricolo propone menù semplici con prodotti di propria produzione o locali, come taglieri di salumi e formaggi, caserecce con pesto di stagione e secondi piatti tradizionali . La struttura è ideale per famiglie e amanti della natura.
(Viviana Musumeci per Gaiazoe’s Week End)