La moda contemporanea sta riscrivendo le proprie regole, abbracciando materiali innovativi e plant-based come risposta all’urgenza ambientale. Alghe, funghi, scarti agricoli e fibre vegetali stanno diventando alternative concrete ai derivati del petrolio e alla pelle animale, trasformando la sostenibilità da tendenza a rivoluzione concreta, che coinvolge sia brand emergenti sia maison storiche.
Il confine tra scienza e couture si fa sempre più sottile. Alla Paris Couture Week 2025, Iris Van Herpen ha presentato un “living dress” realizzato con alghe bioluminescenti, insieme a una collezione di abiti biodegradabili in bio-proteine coltivate in laboratorio. A New York, la designer Caroline Zimbalist ha vestito la cantante Chappell Roan con un abito creato da alghe e amido di mais. Anche nomi come Adidas, Hermès e Lycra continuano a sperimentare pelle di fungo e fibre a base di mais, confermando che l’innovazione plant-based sta conquistando anche i brand più tradizionali.
Molti marchi stanno poi trasformando scarti vegetali in tessuti di nuova generazione. Themoiré utilizza Piñatex, derivato dalle foglie di ananas, materiale vegano e plastic-free. Orange Fiber, realtà italiana, realizza tessuti dalle bucce d’arancia, già scelti da Ferragamo. La startup Sqim lavora su alternative al cuoio a base di funghi, supportata da Kering e dai suoi marchi di lusso. Pangaia, con il suo centro di ricerca in Toscana, produce FLWRDWN™, un’imbottitura derivata da fiori selvatici, mostrando come creatività e sostenibilità possano convivere.
La moda plant-based nel futuro della moda
La moda circolare e bio-based sta guadagnando terreno a livello globale. Directory internazionali di moda vegana segnalano la crescita di materiali come EPHEA™, pelle di micelio italiana adatta alla filiera industriale; PHLYDE, tessuto da scarti di frutta e verdura tra USA e Italia; MATTR™, derivato da alghe e privo di plastica; e beLEAF™, ottenuto dalle foglie di Alocasia tra Paesi Bassi e Brasile. Queste innovazioni non riducono solo l’impatto ambientale, ma ridefiniscono anche l’estetica della moda, fondendo naturale e artificiale e aprendo la strada a un futuro in cui indossare un vestito significherà anche prendersi cura del pianeta (Vegan Fashion Repository).
(a cura di Gaiazoe.life)