Viviamo bombardati da notizie in tempo reale: guerre, catastrofi naturali, violenze, crisi ambientali. Scorrendo i social, sembra che il mondo sia in caduta libera, un luogo sempre più duro e spietato. Eppure, se allarghiamo lo sguardo oltre l’istante, se ci affidiamo a una visione storica, ci accorgiamo che il mondo, in realtà, non è mai stato così consapevole.
Dalla brutalità alla coscienza
Un tempo, gli animali venivano uccisi senza pietà, come oggetti di consumo o trofei di caccia. Oggi, anche se non viviamo ancora in un mondo perfetto, esistono movimenti ambientalisti e associazioni che si battono per i diritti degli animali, rallentando gli interessi economici e spingendo governi e istituzioni a cambiare rotta. La coscienza ecologica è cresciuta: pensiamo a come il vegetarianesimo e il veganismo siano entrati nel dibattito comune, o a come i temi del benessere animale influenzino le scelte di consumo.
Lo stesso vale per la pace. Se guardiamo al passato, le guerre erano più sanguinose e devastanti. La Seconda guerra mondiale, ad esempio, ha causato oltre 70 milioni di morti, un numero impressionante rispetto ai conflitti di oggi. Oggi le guerre ci toccano con più forza perché arrivano sugli schermi dei nostri smartphone in tempo reale: non sono più eventi lontani e mediati dal racconto storico, ma immagini immediate che ci fanno sentire impotenti.
Un futuro che passa dalle piccole cose
È vero: la politica spesso ha allontanato i cittadini, creando sfiducia e un senso di esclusione. Per anni abbiamo votato senza sentire di avere davvero voce, ma la storia è ciclica, e forse ci stiamo avvicinando a un nuovo tempo di partecipazione.
La percezione di vivere in un mondo peggiore deriva in parte dalla velocità delle informazioni. Oggi sappiamo tutto, subito, e ci confrontiamo costantemente con la sofferenza globale. Ma non per questo siamo condannati all’impotenza.
Riscoprire il senso di comunità e di utilità significa tornare alle piccole azioni quotidiane:
- fare volontariato,
- donare tempo, cibo o vestiti,
- sostenere chi è in difficoltà,
- contribuire a progetti locali di solidarietà o ecologia.
Non cambieremo il mondo da soli, ma possiamo cambiare la percezione del mondo intorno a noi. E ogni gesto diventa seme, ogni scelta consapevole diventa possibilità di futuro.
Forse il mondo non è peggiore di un tempo. Forse è più fragile, ma anche più consapevole. E questa consapevolezza è il terreno su cui far crescere un domani migliore.
(a cura di Viviana Musumeci, founder di Gaiazoe.life)
 
						
						 
					 
			 
						 
						 
																	 
																	 
																	 
																	 
																	 
																	 
																	