Mentre le luci della passerella brillano, le voci delle dipendenti Max Mara in sciopero per maltrattamenti restano nell’ombra. Un’altra occasione persa per la moda di dimostrare coerenza con i valori che dice di sostenere.
Lo sciopero silenzioso delle lavoratrici Max Mara
Nelle ultime settimane, alcune lavoratrici dell’azienda emiliana hanno raccontato pubblicamente episodi di mobbing, pressioni psicologiche e una gestione autoritaria e insostenibile, denunciando una cultura aziendale tutt’altro che etica. Il loro sciopero, organizzato con il supporto di sindacati locali, ha riportato l’attenzione su una dinamica sempre più frequente nel mondo della moda: la distanza abissale tra la narrazione patinata e la realtà produttiva.
L’indifferenza delle riviste di fashion
Eppure, salvo rare eccezioni, i media di moda più influenti hanno preferito parlare della collezione, delle silhouette perfette e dei cappotti impeccabili, ignorando quasi del tutto le voci delle lavoratrici. Sembra che disturbare l’armonia estetica della passerella con le dissonanze della verità sia ancora un tabù troppo scomodo da affrontare.
Perché questa reticenza? La risposta, purtroppo, è semplice: la moda è un’industria che si regge ancora su dinamiche di potere consolidate, dove l’accesso privilegiato agli show, alle interviste e alle collaborazioni spesso dipende dalla complicità silenziosa dei media con i grandi gruppi. Raccontare uno scandalo significa rischiare di essere esclusi dal “sistema”.
Etica non solo in passerella
Ma se la moda vuole davvero essere credibile nel suo impegno verso la sostenibilità sociale e l’etica del lavoro, non può più permettersi questi silenzi. Le aziende devono essere responsabili non solo verso i clienti, ma soprattutto verso le persone che rendono possibile ogni capo prodotto. E il giornalismo di moda ha il dovere di raccontare anche quello che non brilla sotto i riflettori.
Nel mondo della sostenibilità, non esistono “capsule collection” di valori temporanei o limitati. L’etica non può essere di tendenza, va praticata ogni giorno, anche quando costa, anche quando fa rumore.
(a cura di Gaiazoe.life)