Perché questo progetto: Intelligenza artificiale e alberi
Gli alberi in città sono molto più che elementi decorativi: migliorano la qualità dell’aria, regolano il microclima, offrono habitat alla biodiversità e creano spazi di benessere per i cittadini. Ma in contesto urbano devono affrontare sfide complesse: radici costrette in spazi ridotti, inquinamento, potature talvolta invasive, danni da traffico e l’impatto sempre più evidente del cambiamento climatico. Tutto questo può compromettere la loro stabilità, aumentando il rischio di cadute.
In questo progetto, l’Intelligenza artificiale gioca un ruolo fondamentale per ottimizzare la cura degli alberi in contesti urbani.
Per questo è fondamentale disporre di strumenti innovativi che permettano un monitoraggio costante della salute e della stabilità delle alberature. Da qui nasce il progetto sostenuto da Prospettiva Terra e sviluppato da PNAT, con il coordinamento scientifico del professor Stefano Mancuso, che ha visto il coinvolgimento di aziende, organizzazioni non profit e istituzioni unite dall’obiettivo di rendere le città più sicure e resilienti.
La soluzione tecnologica
Nel cuore della Biblioteca degli Alberi di Milano (BAM) sono stati installati sensori su 300 esemplari arborei, dando vita a un sistema inedito di monitoraggio. I dispositivi IoT registrano parametri chiave come inclinazione del tronco e frequenza naturale di oscillazione, indicatori utili per valutare la stabilità di una pianta. Questi sensori, autonomi dal punto di vista energetico, agiscono come vere e proprie “sentinelle”, capaci di segnalare in tempo reale eventuali anomalie.
Il progetto, sostenuto da partner come Henkel, Ricola, Omnicom Media Group e McDonald’s, ha permesso di affiancare alle tradizionali competenze degli esperti del verde uno strumento di supporto che ottimizza tempi, risorse e priorità di intervento. L’obiettivo non è sostituire l’esperienza umana, ma renderla più efficace e tempestiva.
Come viene utilizzata l’IA
Tutti i dati raccolti dai sensori sono stati analizzati su piattaforme cloud e successivamente elaborati grazie a modelli predittivi di machine learning. Questo approccio ha reso possibile individuare pattern ricorrenti, riconoscere segnali precoci di indebolimento e affinare nel tempo la capacità di previsione del sistema.
Come sottolinea Mancuso: «L’aumento della copertura arborea nelle città è una soluzione imprescindibile contro il riscaldamento globale. Per questo servono strumenti in grado di avvisare quando la stabilità di un albero è a rischio, così da prevenire cadute e incidenti».
Il prossimo passo sarà l’applicazione della tecnologia a contesti più ampi e complessi, come viali alberati e grandi parchi cittadini, per validarne l’efficacia su scala urbana. In un’epoca in cui le città devono diventare più verdi e sicure, questo progetto rappresenta un modello concreto di come tecnologia e natura possano collaborare per il futuro.
(a cura di Gaiazoe.life)