L’estate 2025 ha segnato un punto di non ritorno nel riscaldamento globale, con temperature medie mai registrate in Europa e in Italia. Secondo il Copernicus Climate Change Service, giugno 2025 è stato il più caldo mai registrato in Europa occidentale, con una temperatura media mensile di 20,49°C, ben 2,81°C sopra la media del periodo 1991–2020.
In Italia, il mese di giugno ha visto picchi record: a Capanna Margherita, a 4.554 metri di altitudine, sono stati registrati 9,5°C, mentre a Bologna la minima notturna è scesa a 27,3°C, un valore mai osservato prima .
L’ondata di calore che ha sconvolto l’Europa
Nel mese di luglio, l’Europa ha vissuto una delle ondate di calore più intense della sua storia recente. In Francia, città come Bordeaux, Bergerac e Saint-Émilion hanno registrato temperature superiori ai 42°C, con valori fino a 12°C oltre la media storica . In Italia, città come Roma, Milano e Firenze hanno visto termometri sfiorare i 40°C, con picchi fino a 46,6°C in alcune zone della Sicilia.
Questa ondata di calore ha avuto conseguenze devastanti: oltre un milione di ettari di terra bruciati in Europa, con la Spagna e il Portogallo che hanno registrato le peggiori incendi degli ultimi trent’anni .
Conseguenze per la salute e l’ambiente
L’intensificarsi delle ondate di calore ha avuto gravi impatti sulla salute pubblica. In Italia, sono stati registrati decessi legati al caldo, soprattutto tra i lavoratori all’aperto e le persone anziane . Inoltre, l’aumento della domanda di energia elettrica ha portato a picchi fino al 14% in più rispetto alla media, con conseguenti aumenti dei prezzi dell’energia .
Gli ecosistemi naturali hanno subito danni irreversibili: in Gran Bretagna, alberi morti, stagni prosciugati e popolazioni di rane in declino sono stati segnalati come conseguenze dirette dell’ondata di calore .
Il cambiamento climatico come causa principale
Gli esperti concordano nel ritenere che il cambiamento climatico sia il principale responsabile dell’intensificarsi delle ondate di calore. Secondo un rapporto del World Weather Attribution, le condizioni meteorologiche estreme che hanno alimentato gli incendi nella penisola iberica sono ora 40 volte più probabili a causa del cambiamento climatico indotto dall’uomo. In Italia, le temperature elevate hanno portato a restrizioni sul lavoro all’aperto e a un aumento del rischio di incendi boschivi, con le autorità che hanno dovuto intervenire per proteggere la salute pubblica e l’ambiente.
Guardando al futuro
Se le tendenze attuali dovessero continuare, eventi climatici estremi come quelli dell’estate 2025 potrebbero diventare la norma. Gli esperti avvertono che senza interventi significativi per ridurre le emissioni di gas serra e limitare il riscaldamento globale, l’Europa e l’Italia potrebbero trovarsi a fronteggiare estati sempre più calde e pericolose.
(a cura di Gaiazoe.life)