Quando si parla di sostenibilità domestica, il bagno e la cucina sono i due luoghi dove si concentrano la maggior parte dei rifiuti e degli sprechi. Imballaggi in plastica, prodotti usa-e-getta, detergenti aggressivi e abitudini poco consapevoli fanno parte di una routine che spesso seguiamo senza farci troppe domande. Eppure, questi spazi rappresentano anche un enorme potenziale di trasformazione: basta poco per iniziare a cambiare direzione. Non serve stravolgere tutto da un giorno all’altro, ma adottare soluzioni semplici, realistiche e progressivamente più sostenibili, che possano integrarsi facilmente nel nostro quotidiano. Adottare uno stile di vita Zero Waste è un passo fondamentale in questa direzione.
In bagno: la bellezza della semplicità consapevole
Il bagno è spesso uno dei luoghi più pieni di plastica monouso: flaconi, tubetti, spazzolini e dischetti che usiamo per pochi minuti e poi gettiamo. Tuttavia, è anche uno degli ambienti dove possiamo fare passi concreti verso uno stile di vita Zero Waste, senza dover rinunciare alla cura di sé.
1.Sostituire i prodotti liquidi con quelli solidi – Uno dei primi e più facili passi è sostituire i tradizionali prodotti liquidi con le alternative solide. Shampoo, balsamo, sapone per il corpo e persino il dentifricio esistono oggi in versione solida, confezionati in carta riciclabile o contenitori riutilizzabili. Non solo permettono di eliminare molti flaconi di plastica, ma hanno una durata maggiore e un impatto ambientale ridotto sia nella produzione che nello smaltimento. Molti brand eco-consapevoli offrono oggi formulazioni delicate, efficaci e profumate, pensate per diversi tipi di pelle e capelli.
2. Eliminare la plastica – Anche gli strumenti quotidiani meritano attenzione. Lo spazzolino da denti, ad esempio, può essere sostituito con uno in bambù compostabile, mentre il rasoio di sicurezza in metallo rappresenta una soluzione elegante e durevole rispetto a quelli in plastica usa-e-getta. Se ben mantenuto, un rasoio in acciaio può durare tutta la vita, riducendo drasticamente i rifiuti.
3. Riutilizzo degli strumenti per la cura personale – Per la cura personale, esistono ormai valide alternative riutilizzabili anche per assorbenti, slip assorbenti e dischetti struccanti. Questi ultimi, realizzati in cotone organico o bambù, possono essere lavati e riutilizzati decine di volte, risparmiando non solo soldi ma anche spazio e plastica.
4. Passa all’autoproduzione -Per chi desidera fare un passo in più, l’autoproduzione può rivelarsi un’esperienza gratificante. Preparare uno scrub con zucchero e olio di cocco, o un dentifricio a base di bicarbonato e oli essenziali, è più semplice di quanto si pensi. Oltre a ridurre i rifiuti, si ha il controllo totale sugli ingredienti, evitando sostanze potenzialmente irritanti o inquinanti.
In cucina: meno sprechi, più consapevolezza e creatività
La cucina è il cuore della casa, ma è anche il regno del monouso: confezioni, pellicole, sacchetti, spugne sintetiche. Ridurre i rifiuti in questo spazio non è solo possibile, ma può diventare un’occasione per riscoprire un modo più autentico, creativo e gratificante di vivere il cibo e la preparazione dei pasti.
5. Togli la pellicola trasparente – Un primo passo concreto consiste nell’abbandonare la pellicola trasparente e l’alluminio, materiali difficilmente riciclabili e spesso utilizzati in modo eccessivo. Al loro posto si possono usare involucri in tessuto cerato, conosciuti come bee’s wrap, oppure contenitori in vetro con coperchio, tappi in silicone o semplicemente piattini per coprire ciotole e alimenti. Oltre a essere riutilizzabili, queste soluzioni sono più estetiche, più sicure per la salute e più rispettose dell’ambiente.
6. Passa al mercato dello sfuso – Un altro cambiamento fondamentale riguarda l’acquisto degli alimenti. Privilegiare il mercato sfuso, i prodotti locali e stagionali, portando con sé contenitori e sacchetti in tessuto riutilizzabili, significa non solo ridurre drasticamente gli imballaggi, ma anche sostenere un’economia più circolare e virtuosa. A casa, è utile trasferire pasta, cereali, legumi e spezie in barattoli di vetro, che permettono di vedere subito cosa si ha a disposizione, evitano sprechi e portano ordine e bellezza nella dispensa.
7. Passa alle spugne vegetali – Anche le pulizie di cucina possono diventare più sostenibili. Le classiche spugne in poliuretano sono poco igieniche e non compostabili. Una buona alternativa è rappresentata dalle spugne vegetali, come la luffa, o dai panni in cellulosa e cotone, che possono essere lavati e riutilizzati. Inoltre, molti detersivi possono essere acquistati sfusi o autoprodotti con ingredienti naturali come aceto, bicarbonato e limone, efficaci contro sporco e batteri, ma rispettosi dell’ambiente e della nostra salute.
8. Fai il compost in casa – Un altro aspetto da non sottovalutare è la gestione degli scarti organici. Anche chi vive in appartamento può sperimentare forme di compostaggio domestico, come il bokashi o il vermicompost, trasformando gli avanzi di frutta e verdura in prezioso fertilizzante per piante e orti. Questo gesto riduce la quantità di rifiuti indifferenziati e restituisce valore a ciò che normalmente consideriamo “scarto”.
Consigli extra per iniziare con serenità
Affrontare la transizione verso uno stile di vita zero waste non significa essere perfetti, ma iniziare con piccoli gesti sostenibili, alla portata di chiunque. Il segreto è procedere per gradi: non ha senso buttare tutto ciò che già possediamo per sostituirlo subito con alternative green. Al contrario, il primo atto sostenibile è proprio quello di usare fino in fondo ciò che abbiamo già, per poi scegliere con maggiore consapevolezza.
È importante anche adattare il cambiamento alla propria quotidianità e al proprio stile di vita. Ogni casa, ogni persona ha ritmi ed esigenze diverse: trovare le soluzioni più funzionali per sé è ciò che rende il cambiamento duraturo. Coinvolgere partner, coinquilini o figli in questo percorso lo rende più leggero e condiviso, trasformando la sostenibilità in un valore familiare.
Infine, occorre ricordare che il percorso zero waste è fatto anche di tentativi ed errori. Non scoraggiarsi se qualcosa non funziona subito o se si fa un passo indietro. La sostenibilità è un viaggio di consapevolezza, non una gara alla perfezione.
(a cura di Gaiazoe.life)