Mi piace attraversare con le parole il mondo della Naturopatia partendo proprio da essa, come titola la mia rubrica “Dalla Terra al Cuore”. In questo articolo vorrei trasportare il lettore dentro al bosco, un luogo per certi versi magico, dove la natura nella forma di alberi, fiori, animali, dar vita ad una forma di energia invisibile in grado di trasmettere all’uomo benessere.
Il bosco è un ventre che ci accoglie
Io stessa propongo ai miei clienti speciali sedute in cammino nel mio bosco per instaurare un’armonia e un sentirsi a proprio agio oltre i muri di uno studio. D’altronde se la Natura è nostra maestra, quale cosa migliore se non aprire il proprio cuore immerso nella sua esplosione? Il bosco ricrea, a mio avviso, il ventre materno, dove possiamo sentirci al sicuro, dove gli alberi ci proteggono, ci nutrono e scambiano con noi un senso infinito di amore.
La Grande Madre qui ci aiuta partorire il nostro vero Sé, a entrare in contatto con la nostra vera essenza, armonizzando il nostro respiro con la natura che ci circonda. Scrive Victor Hugo, in Agli Alberi da Le contemplazioni: “Quando sto tra voi, alberi di questi grandi grandi boschi, in ciò che mi circonda e al tempo stesso mi nasconde, nella vostra solitudine in cui rientro in me stesso, sento qualcuno di grande che mi ascolta e mi ama”.
Sempre più diffusa, o a volte spontanea sono le pratiche di Forest Bathing, che da vita un vero e proprio bagno immersivo tra respiro, consapevolezza e lasciarsi andare all’interno di boschi e foreste, e la Silvoterapia, ovvero l’abbracciare gli alberi, o sedersi accanto a loro per godere di uno scambio energetico armonico con questi amici meravigliosi.
Sono proprio gli alberi i protagonisti indiscussi del bosco, da sempre considerati il simbolo assoluto della vita, che Gaston Bachelard esalta sino a farli diventare immagini ascensionali. Entrare in contatto con loro significa osservarne la grande fermezza, che nonostante sia al centro di tempeste, forti piogge, cresce, fiorisce, continua il suo percorso vitale ricordandoci che ogni fattore negativo o avversità è per noi una prova per crescere. Il dualismo che il bosco, o la foresta, ha insito dentro di sé infatti, riflette come la vita possa essere ricca di cose meravigliose, ma anche di difficoltà che sta a noi cogliere come indicazioni per evolvere e accrescere la nostra pianta.
L’albero guida
Ho fatto mio quanto più volte insegna il Professor Raffaele Morelli, cioè di immaginare un nostro albero-guida che ci protegge in ogni momento della vita, che possiamo ritrovare nel momento in cui chiudiamo gli occhi e lo richiamiamo a noi. Applico spesso questa calda e protettiva immagine, poiché mi ricollega in modo istintivo alla natura alla fonte vitale, dove le mie radici prendono nutrimento dalla Madre Terra per attraversare il mio corpo-tronco e dar vita a luminose foglie che periodicamente si rigenerano grazie all’anima antica che è dentro di noi.
Il bosco è un laboratorio prezioso per la Naturopatia, poiché ha tutti gli elementi da cui attingere per comprendere come le piante, e gli animali, vivano secondo le leggi della natura, come esse siano parte armonica di un tutto in continuo dialogo e aiuto reciproco.
All’interno del bosco possiamo accentuare le nostre facoltà sensoriali, godere dei profumi grazie ad ampi e rigeneranti respire, ascoltare i rumori che generano una frequenza sono di incredibile relax, gustare con attenzione e riconoscimento, i frutti ricchi di vitamine e proprietà benefiche che ci dona e con le mani accarezzare, abbracciare, toccare quanto ci circonda.
C’è una cosa che amo fare quando mi trovo in un bosco, ovvero immergere le dita delle mani nella terra e lasciar andare tutte le preoccupazioni, le energie pesanti accumulate generando una scarica emozionale mi rigenera e dona equilibrio.
Fatelo anche voi
(a cura di Beatrice Pazi, curatrice della rubrica Dalla Terra al cuore su Gaiazoe.life)