Un nuovo e innovativo percorso di meditazione attraverso il cibo si presenta agli occhi del pubblico, ideato da Selene Calloni Williams. In “Digiuno Immaginale: 9 giorni per ritrovare armonia e benessere con il cibo”, edito da Piemme, l’autrice offre un approccio unico per riscoprire la consapevolezza e l’armonia nel nutrirsi, attraverso un viaggio di nove giorni che unisce pratiche meditative, racconti mitologici e una dieta macrobiotica ispirata ai principi della naturopatia.
In un’epoca in cui il cibo, le diete e il controllo del peso dominano il panorama sociale con un’attenzione spesso distorta verso il salutismo, Selene Calloni Williams invita a guardare oltre la visione materialistica e parziale dell’essere umano. Lontano dalle rigide concezioni meccanicistiche, “Digiuno Immaginale” propone di comprendere il nutrirsi come un atto multidimensionale, in cui corpo e anima si intrecciano.
9 giorni di digiuno Pitagorico
I nove giorni di questo percorso sono pensati per condurre l’individuo verso una maggiore consapevolezza non solo dei cibi che assume, ma anche del proprio rapporto con il mondo circostante. Basandosi sugli antichi rituali greci della scuola filosofica pitagorica, Selene Calloni Williams guida i partecipanti attraverso un’esperienza che integra il digiuno progressivo con pratiche meditative e racconti mitologici, aprendo la strada a una profonda trasformazione interiore.
Come afferma l’autrice, nutrire il corpo da solo non è sufficiente per raggiungere la pienezza. È necessario nutrire anche l’anima, attraverso un rituale sacro di consapevolezza del cibo. Durante questo viaggio meditativo dell’anima, il digiuno diventa uno strumento non solo per ristabilire l’equilibrio psicofisico, ma anche per riconnettersi con l’essenza stessa della natura e del mondo.
Attraverso “Digiuno Immaginale”, Selene Calloni Williams invita i lettori a esplorare l’aspetto invisibile e divino del cibo, a entrare in contatto con la vera conoscenza che si manifesta quando ci nutriamo in modo consapevole e sacro. Con la sua vasta esperienza nel campo della meditazione buddhista e della psicologia del profondo, l’autrice offre un percorso trasformativo che promette di portare benessere e armonia non solo al corpo, ma anche all’anima.
Selene Calloni Williams, autrice di numerosi libri tradotti in diverse lingue e documentarista, ha dedicato oltre quarant’anni allo studio e alla pratica della meditazione buddhista. Attraverso la sua esperienza nello yoga esoterico e sciamanico, e grazie all’influenza del celebre psicoanalista James Hillman, ha sviluppato un approccio unico alla meditazione e alla ricerca interiore. Fondatrice della Imaginal Academy, un’accademia svizzera di counselling e coaching, Williams continua a ispirare e guidare gli altri nel loro percorso di crescita personale e spirituale. Con opere come “Wabi Sabi”, “Daimon” e “Kintsugi”, l’autrice ha lasciato un’impronta significativa nel mondo della spiritualità e del benessere.
L’intervista a Selene Calloni Williams
Gaiazoe l’ha intervistata:
Partiamo subito dall’alimentazione. Tu cosa fai esattamente per mangiare bene tutti i giorni?
Ho sicuramente i miei punti fissi nell’alimentazione e difficilmente sgarro. Mi organizzo sempre prima e cerco di mangiare i “miei cibi”, anche perché cucino spesso, non solo per me stessa, ma, ad esempio, nei retreati, anche per gli altri. Quando vado in Giappone, dove mi reco spesso, faccio incetta di prodotti macrobiotici da Ohsawa e li porto anche con me. Poi ho dei punti fermi in vari posti perché conosco le persone che coltivano le materie prime o i contadini. E comunque, visto che spesso sono in giro, mi accerto sempre che gli ingredienti e i cibi che mangio, ci siano perché ci tengo parecchio e mi organizzo prima per poter mangiare in un determinato modo.
Il cibo, oltre che nutrimento, è cultura, psiche, abitudine… Come si cambiano i sapori? Come ci si avvicina alla dieta macrobiotica tradizionale che tu pratichi?
Ci vuole una buona dose di umilta, semplicità, ma anche senso di ribellione. Come Pitagora che era vegetariano in una società basata sui sacrifici animali. E oggi anche per noi essere vegetariani è ribellione perché anche oggi gli animali sono sfruttati. Ma questa è anche una ribellione contro anche le regole della cultura degli chef che aggiungono ingredienti come il latte, il formaggio o il burro ovunque. Almeno che non si viva in territori che non hanno la ricchezza vegetale che ha luogo in altre parti del mondo, cosa che porta anche a uno stato di coscienza particolare, non è necessario uccidere gli animali per nutrirsene. Per questo dobbiamo autoeducarci e autocondizionarci, rimanendo semplici e umili. Faccio un esempio: ieri sono tornata a casa dopo 8 ore di viaggio in auto perché mi trovavo a Pescara. Quando sono arrivata a casa ho preso del riso grezzo e un broccolo. Li ho cucinati insieme in pentola senza aggiungere né sale né olio. Quando inizi questo percorso che ti porta ad assaporare il cibo in maniera semplice, non torni più indietro.
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Un’alimentazione frugale che supporta la meditazione
Come sei arrivata a questo tipo di alimentazione?
Direi che mi sia orientata con l’anima perché le teorie ci rendono vittime ancora prima che esse vengano messe in pratica. Bisogna lasciare andare il piano delle teorie e fare reale esperienza delle cose. Quando avevo 19 anni mi trovavo in eremitaggio Theravada in Sri Lanka. Vivevamo in 3. Ci alzavamo la mattina alle 4, facevamo colazione, poi facevamo i nostri lavori, pranzavamo e poi non toccavamo più cibo per tutto il giorno ed eravamo pieni di energia. Non solo: il mio maestro riceveva un sacco di doni sotto forma di cibo che non teneva tutto per sè. Per noi tenevamo semi, riso integrali, qualche frutto, ma la maggior parte delle derrate, come il latte condensato o altro, lo distribuivamo ai fedeli dei villaggi. E’ lì che mi sono formata sull’alimentazione e ho imparato che, dato che la meditazione è molto impegnativa, quell’alimentazione mi aiutava a fare chiarezza e mi permetteva di sostenere i ritmi.
E quando sei tornata “alla realtà”?
Io ero molto giovane e all’epoca venivo da una vita in cui bevevo, fumavo: credo che la meditazione sia arrivata al momento giusto per salvare la mia attuale incarnazione. Una volta ritornata qui, ho fatto fatica a riadattarmi alla società perché non potevo più seguire quei ritmi. Vengo da una famiglia di medici e parlare di questi temi era praticamente impossibile. Mi sono presa una laurea in psicologia, ma ho avuto un dissesto e sono stata benedetta da una malattia poiché mi sono ammalata di tumore. In fondo è così che sono tornata a una alimentazione più frugale e macrobiotica nella espressione più antica di questo tipo di alimentazione. E’ anche per questo motivo che ho sentito il bisogno di scrivere questo libro perché non ho trovato questa attenzione alla sacralità del cibo da nessun’altra parte. Ho scritto questo libro perché sentivo quanto fosse necessario.
Se dovessi spiegare questo libro a una persona che non sa nulla di digiuno immaginale, come lo racconteresti?
E’ un percorso in 9 giorni di disintossicazione di corpo e mente che riecheggia i percorsi di iniziazione degli iniziandi nella celebrazioni degli antichi misteri eleusini o i pitagorici prima della propria e vera iniziazione. La pratica di questi riti comportava il digiuno e una bevanda il ciceone a base di orzo e menta che ho rieditato scrivendone gli ingredienti nel libro in modo che tutti possano crearlo. Questa bevanda ci aiuta a dare tutti i nutrienti di cui ha bisogno e a non farci sentire la fame e a farci sentire pieni di energia. Questo è un percorso che contempla anche 3 giorni a base di liquidi, eppure mentre lo si pratica, ci si sente sempre più energetici e si ha una maggiore lucidità di visione. Questo ci fa capire che siamo usi a mangiare molto ma a non nutrirci veramente.
Come si combinano insieme meditazione, mitologia e nutrizione?
Si combinano perché il cibo è mito. Il mito porta in essere le cose. Se vai a vedere ogni singolo alimento è nato attraverso il mito. Ogni cibo ha un mito che lo porta in essere. Come ogni cosa. Perché il mondo è narrazione. La fisica quantistica te lo spiega. Tu esisti perché c’è una coscienza che ti osserva. La meditazione è uno strumento che ci aiuta a mangiare in un modo migliore, ma è anche uno strumento di miglioramento attraverso un cibo sano.
Questo digiuno di 9 nove giorni può essere ripetuto più volte durante l’anno?
L’iniziazione uno dovrebbe farla una volta all’anno in due diversi semestri o addirittura 4 volte l’anno al cambio della stagione. Io a seconda degli anni lo faccio anche 4 volte all’anno. E poi fa parte dei retreat che organizzo. Ovunque li faccia, sono sempre io che cucino, anche per gli altri.
Come vedi questi tempi e come la meditazione può aiutare a starci dentro?
La meditazione è la salvezza. Dobbiamo meditare per riuscire a passare attraverso questo momento delicato che è il kali yuga, l’epoca della violenza e il momento dell’estremo della nostra società. La nostra civiltà ha raggiunto l’apice di se stessa, ovvero il limite dell’individualismo, dove iniziano la barbarie, la decadenza e siamo in questa fase agli eccessi di dualismo, di patricentrismo e di razionalismo. La violenza sta distruggendo la società e questa morirà e rinascerà in una forma del tutto nuova. Sul finire del kali yuga ci sarà un apice della violenza. Sarà pieno di falsi profeti. Però c’è una possibilità di salvezza perché chi lo vorrà, potrà raggiungere la liberazione finale più velocemente.
Il 21 giugno, Selene Calloni Williams sarà a Milano al Teatro Manzoni dove reciterà nello spettacolo Digiunare con gli dei ispirato al suo libro. I biglietti possono essere acquistati QUI
(a cura di Viviana Musumeci, founder di Gaiazoe.life)