Si è tenuta qualche giorno fa a Milano la presentazione di una nuova campagna di sensibilizzazione del consumatore contro gli sprechi nel settore della moda: WearMe30Times
In cosa consiste questa comunicazione? E’ molto semplice: uno dei modi per ridurre l’intensità di sfruttamento delle risorse che abbiamo sul nostro Pianeta, quando si tratta di produzione fashion, è di allungare la vita dei capi di abbigliamento. Un modo semplice per farlo è quello di indossarli almeno 30 volte.
Per capire meglio questa iniziativa meritevole, Gaiazoe.life ha intervistato il CEO di Genuine Way, Walfredo Della Gherardesca:
Come nasce questa iniziativa e quanto durerà?
L’iniziativa durerà due anni e nasce da una campagna lanciata da Livia Firth – produttrice cinematografica e paladina del green style – nel 2010. All’epoca la sfida si chiamava #30wears, ed invitava a indossare un capo almeno 30 volte prima di buttarlo. La rivoluzione della moda ecosostenibile iniziata da Livia è stata estesa ad altre iniziative come Green Carpet Challenge, Green Carpet Fashion Awards che hanno visto partecipi celebrità come Meryl Streep, Cameron Diaz e Stella McCartney. Maakola e Genuine Way hanno deciso di estendere questa sfida a tutti i consumatori dei brand aderenti e creare il primo sistema che traccia la vita dei capi d’abbigliamento, incentivando i consumatori a sostenere un modello di fashion che sia slow, sostenibile, trasparente, e circolare.
Quali sono le aziende che hanno aderito e cosa si impegnano, concretamente, a fare per sostenere il Pianeta?
I brand che al momento hanno aderito sono i seguenti (si possono trovare sul sito ):
- Maakola
- Matchless
- Avani Apparel
- Dry 365
- Opera Campi
- Pienosole
- Carlotta Redaelli
- Laura Jane
- Alea Project
- Rifò
- Feeling Felt
- Mati Collective
- Indiva
- B.e Quality
- Wao
- By Luci Vidal
- Mako Handmade
- Unravelau
- Ecodream
- Fortunale
- Aequae
- The Extra Smile
- Bello & Eco
- Eticlò
- Defeua
- PNLP Milano
- ZeroBarraCento
- Anne James York
- Rozenbroek
- Above Studio
Ogni giorno ci contatta qualche brand nuovo per partecipare. La campagna dura appunto due anni e l’onboarding di brand continua. Sono tutti brand attivi nella moda ecosostenibile
Quali obiettivi concreti si possono conseguire?
WM30T ha come scopo creare community tra brand, marchi e consumatori legati ai valori di sostenibilità ed eticità. La partecipazione per i brand è gratuita. Ciò che viene loro richiesto è l’inserimento sui capi del QrCode da noi fornito (necessario ai consumatori per partecipare alla gamification) e la pubblicizzazione della campagna sui propri canali social.
Allungare la vita dei capi rappresenta un ottimo modo per non alimentare il fast fashion, tuttavia come si cambia questo paragigma che dà anche posti di lavoro?
Al contrario, un’industria slow fashion che valorizza l’industria locale e l’artigianato dà molti più posti di lavoro – e più a lungo termine – dell’industria del fast fashion.
Quali sono le tre azioni principali che dovrebbero essere svolte da un’azienda di moda per essere più sostenibili?
Innovazione sui materiali – Attenzione ai materiali e ai metodi utilizzati in sede di produzione – garantire al consumatore la durabilità – evitare gli sprechi – educare il consumatore ad un utilizzo sostenibile
E i consumatori come dovrebbero consumare la moda sempre per essere sostenibili?
Riutilizzare i capi e scegliere prodotti di brand sostenibili
E’ l’unica piattaforma che farà questo tipo di tracciamento?
E’ la prima gamification che utilizza il conteggio dei capi (con il riconoscimento di un premio finale) per il riutilizzo dei capi. Esistono però molte piattaforme nel mondo che incentivano la trasparenza e il tracciamento della filiera della moda.