Un recente sondaggio globale condotto da PwC ha esplorato gli impatti potenziali sulla fiducia e sulla reputazione aziendale derivanti da una comunicazione poco trasparente riguardante gli standard ESG. Come riportato dal The New York Times, questa mancanza di trasparenza ha provocato una caduta degli investimenti nei fondi sostenibili negli USA, con una diminuzione record di 13 miliardi di dollari nel corso del 2023 (di cui 5 miliardi solo nell’ultimo trimestre). Ada Rosa Balzan, fondatrice, presidente e CEO di ARB S.B.P.A., società benefit nota per progetti scientifici di alto livello, ha sottolineato in una nota che il bilancio di sostenibilità è un processo che riflette i valori aziendali, l’approccio ai criteri ESG e gli impegni concreti verso la sostenibilità. Balzan ha elaborato dieci consigli pratici per aiutare le aziende a redigere report di sostenibilità autentici e completi, evitando il rischio di greenwashing.
Cosa vogliono gli investitori green?
La mancanza di trasparenza delle aziende nella compilazione dei bilanci e dei report di sostenibilità sta spingendo gli investitori a evitare i fondi ESG. Più del 76% degli investitori desidera una rendicontazione più accurata sui costi effettivamente sostenuti dalle aziende per la sostenibilità prima di prendere decisioni di investimento. I bilanci di sostenibilità mascherati da greenwashing mettono a rischio la fiducia e la reputazione delle aziende, con gravi conseguenze nel mondo finanziario. Il 2023 è stato un anno particolarmente difficile per gli investimenti nei fondi sostenibili negli USA, con una diminuzione di 13 miliardi di dollari, di cui quasi la metà registrata solo nell’ultimo trimestre. Per il secondo trimestre consecutivo, le chiusure di fondi ESG sostenibili hanno superato le nuove aperture. Anche sul mercato europeo, nel quarto trimestre 2023, gli investimenti nei fondi di finanza sostenibile hanno subito una contrazione di 2 miliardi di euro.
Maggiore chiarezza porta a maggiori investimenti
L’aumento della diffidenza degli analisti verso le attività di rendicontazione aziendale sulla sostenibilità ha generato una richiesta di maggiore chiarezza e coerenza, con la prospettiva che l’implementazione di regolamenti e standard internazionali più rigidi possa assumere un ruolo sempre più rilevante. Il bilancio di sostenibilità, infatti, rappresenta un documento che illustra gli impatti economici, sociali e ambientali generati dall’azienda per gli stakeholder e gli azionisti.
L’impegno delle aziende nel campo ESG sta diventando sempre più fondamentale, tanto che i rigorosi standard di rendicontazione stanno iniziando a preoccupare i manager. Secondo il The Wall Street Journal, sempre più dirigenti aziendali stanno adottando termini come “business responsabile” per descrivere le principali iniziative aziendali legate alla sostenibilità, in alternativa al termine ESG.
Le 10 regole per redigere il bilancio di sostenibilità affidabile
E’ sempre Ada Rosa Balzan che elenca in una nota i 10 diktat per redigere un bilancio di sostenibilità aziendale autentico e affidabile:
- Valutazione approfondita: prima di redigere il bilancio, eseguire un’analisi approfondita per identificare rischi, opportunità e aree chiave di interesse.
- Fondamento sui dati: utilizzare dati scientifici verificabili e strumenti oggettivi riconosciuti per garantire l’affidabilità del bilancio.
- Tempo e precisione: dedicare almeno 4-6 mesi per la preparazione del bilancio, evitando la fretta e l’improvvisazione che possono comprometterne l’accuratezza.
- Trasparenza assoluta: evitare omissioni, soprattutto riguardo agli obiettivi non raggiunti dell’anno precedente, poiché la mancanza di trasparenza può danneggiare la reputazione aziendale.
- Coinvolgimento degli stakeholder: assicurarsi di coinvolgere gli stakeholder in modo diversificato e non standardizzato per garantire un ascolto di alta qualità e una comprensione condivisa delle tematiche chiave.
- Chiarezza visiva: utilizzare infografiche appropriate che supportino la comprensione dei dati tecnici, anziché immagini puramente estetiche.
- Strumento di gestione: considerare il bilancio di sostenibilità come uno strumento di gestione organizzativa ed economica, in grado di evidenziare rischi, opportunità e potenzialità aziendali.
- Adesione normativa: rispettare la normativa europea, come la direttiva “CSRD”, che richiede un impegno ulteriore verso la trasparenza e i principi strutturati nella stesura del bilancio.
- Domanda del mercato: rispondere alle richieste del mercato che, anche se non sempre legalmente vincolanti, possono influenzare l’accesso a bandi o rinnovi contrattuali.
- Apprendimento continuo: considerare la redazione del bilancio come un processo di apprendimento collettivo, che può portare all’istituzione di comitati di sostenibilità nelle aziende di medie e grandi dimensioni, supportando così le scelte strategiche del consiglio di amministrazione.
(a cura di Gaiazoe.com)