Tutto è partito da un contest lanciato da Fondazione Archè per arricchire il catalogo della Sartoria Sociale Arché: alcuni studenti dello Ied Moda Milano (scelti tra i corsi di Fashion Design, Shoes and Accessories Design e Fashion Marketing) hanno realizzato 23 pezzi unici partendo da capi denim usati. Questi ultimi hanno ricevuto una nuova forma e nuova vita.
Tra le proposte realizzate nei laboratori IED (set di collane e cappelli, calzature e borse di varie dimensioni, cappucci e cinture, oltre a scialli, gilet e kimoni) la giuria formata da rappresentanti dell’Istituto, della Fondazione e da commissari esterni ha selezionato i cinque item che saranno effettivamente prodotti dalla Sartoria Sociale di Fondazione Arché e messi a catalogo per la vendita as ostegno dei progetti che conduce per le famiglie vulnerabili, volti alla costruzione di un’autonomia sociale, abitativa e lavorativa.
La linea si compone di una borsa con manici in pelle e della collana di Carlotta Martini, del kimono di Luca
Del Prà, dei cestini per la casa di Pietro Zanoletti. Una selezione finale che comprende oggetti diversi e in grado di completarsi tra loro per una proposta bilanciata (un capo d’abbigliamento, un accessorio, una scarpa, un ornamento, un oggetto ad uso domestico), basata su freschezza ed innovatività del design ma anche sul prezzo
finale di vendita al pubblico, sulla facilità di realizzazione e di acquisto.
«Nel condurre il progetto abbiamo cercato di fornire agli studenti tutte le linee guida per affrontare il tema nell’upcycling in maniera equa – ha spiegato Alon Siman-tov, Coordinatore della Specializzazione in Shoes and Accessories Design di IED Milano.- L’obiettivo era comprendere bene a chi si andava a indirizzare il prodotto, prendere consapevolezza della complessità dell’oggetto disegnato puntando però alla facilità di realizzazione (con fasi di sviluppo documentate passo dopo passo alle operatrici della Sartoria Sociale Arché), sfruttare al massimo il capo di partenza e le sue qualità attraverso un attento studio del design, per non sprecare niente. Siamo molto grati a Fondazione Arché per questa opportunità di confronto concreto su temi importanti come sostenibilità e solidarietà».