Francesca De Gottardo è la fondatrice del fashion brand etico Endelea. Forse non tutti sanno che Francesca è friulana di nascita, ma che successivamente ha studiato archeologia in Toscana, ispirata dal mito di Indiana Jones. Nella prima parte della sua vita, la fondatrice di Endelea desiderava prendere parte a quel mondo, quello dell’archeologia: ha partecipato a scavi in Siria e in Libia. Si è laureata nel 2010, ma in un periodo segnato dalla crisi economica ha lavorato per un po’ come volontaria, prima di intraprendere un master in marketing a Milano. Successivamente ha lavorato presso un’agenzia web a Brescia, specializzandosi nei social media.
Francesca De Gottardo, da Indiana Jones alla moda etica di Endelea
Durante questo periodo, Francesca ha lanciato un progetto parallelo sui musei al di fuori dell’orario lavorativo, chiamato “Sveglia Museo”, che ha attirato l’attenzione del Ministero della Cultura e ha coinvolto migliaia di persone. Dopo un periodo di esperienza lavorativa nei musei italiani, è stata assunta da Furla come social media manager, un’esperienza che si è rivelata formativa e in cui ha trovato il suo posto nel mondo, pur non aspirando a un lavoro a tempo indeterminato.
Ma come spesso accade con le persone che sentono il desiderio di seguire le proprie inclinazioni, tutto questo, che ha avuto un valore formativo, non era ciò che Francesca desiderava fare. Sentiva la necessità di fare di più ed è per questo che a un certo punto, la designer ha deciso di fare volontariato in Zambia, dove ha scoperto tessuti locali di grande bellezza. Questo l’ha ispirata a creare un business che combinasse design italiano con la produzione in Africa, con un’attenzione particolare alla responsabilità sociale.
Tanzania mon amour
Ed è così che nel 2018 nasce a Milano Endelea, una azienda di moda etica che disegna gli abiti in Italia nella capitale meneghina ma che li fa realizzare in Tanzania con l’obiettivo di portare un’azienda di moda che potesse supportare e aiutare la popolazione del posto senza sfruttare il lavoro di quest’ultima. La vendita dei capi Endelea è stata estesa all’Europa e non solo all’Italia, tanto che adesso, dopo aver aperto anche un negozio a Milano qualche tempo fa, l’obiettivo è anche quello di espandersi negli Stati Uniti. Non solo: una parte significativa del fatturato viene reinvestita in Tanzania, in partnership, ad esempio come quella con l’Università di Dar es Salaam, per offrire corsi di Fashion Design e acceleratori per gli studenti locali. Francesca si impegna a mantenere la massima trasparenza nelle sue operazioni commerciali, cercando di raccontare l’Africa attraverso gli occhi dei suoi abitanti e lavorando a stretto contatto con la comunità locale con un’azienda che, tra l’altro, è una società benefit BCorp.
Da poco, tra l’altro, il brand ha inserito la pratica del pre-order che consente di ridurre ulteriormente gli sprechi di tessuto. Il cliente sceglie il capo preordinandolo. Endelea, dopo la campagna del pre-order lo fa realizzare, dopodiché l’azienda lo mette in produzione.
Ecco cosa ha detto Francesca De Gottardo a Gaiazoe:
Il 3% delle vendite dei nostri capi viene reinvestito in Tanzania come partner dell’università di Dar es Salaam con un corso di 30 ore di Fashion Design. Abbiamo anche attivato un acceleratore di studenti. Il nostro approccio è sempre stato cultural committed: siamo parte della narrazione della cultura senza “rubare” come fanno i grandi brand. Noi raccontiamo l’Africa con gli occhi dell’Africa tanto che lavoriamo a stretto contatto con personale tanzaniano perché racconta il proprio storytelling con la propria voce. Nel creare le collezioni facciamo in modo che l’impatto sociale possa crescere sempre di più. Siamo una benefit BCorp e in Tanzania, per giunta, siamo la prima BCorp nella moda.
Anche sul versante della sostenibilità, noi siamo realmente a favore del Pianeta tanto che non ci comportiamo come alcune aziende che si sentono tranquille solo perché piantano alberi. Noi portiamo valore vero. E lo faremmo anche se non lavorassimo nel campo della moda.
La vera sfida di Endelea
Non è poco ciò che è riuscita a fare in pochi anni Francesca De Gottardo con la sua creatura, Endelea, ed è per questo che si dice grata, oltre che a tutte le persone che l’hanno supportata in Italia e in Tanzania, proprio a se stessa per aver intrapreso questa avventura, poiché le ha permesso di sviluppare capacità e risorse che altrimenti non avrebbe mai scoperto.
(a cura di Viviana Musumeci per Gaiazoe.life)