Fino al 26 aprile si celebra la Fashion Revolution Week 2020.
Mai come prima, oggi, anche a causa del Coronavirus, le aziende e l’industria della moda in generale sono sotto gli occhi e il controllo di milioni di persone in tutto il mondo. Molte aziende in questi due mesi si sono trovate in difficoltà, altre sono state costrette a chiudere momentaneamente e, altre ancora, probabilmente non apriranno, dopo la fine del virus. Questo disastro non tiene conto, ad esempio dei lavoratori della fornitura che non hanno nessun contributo o finanziamento o supporto per una adeguata assistenza finanziaria.
Oltre a questo, negli anni, gli abusi nei riguardi di lavoratori senza diritto paragonabili a schiavi, sono continuati, per questo Fashion Revolution, l’organizzazione che si occupa di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla ecosostenibilità nella produzione della moda in questa edizione si focalizzerà su quattro temi:
Consumo
Composizione
Condizioni
Azioni collettive
mostrando come questa situazione in corso stia colpendo le persone
che fanno i nostri vestiti, così come l’impatto dei nostri vestiti sulla terra e sugli oceani.
La campagna metterà in evidenza ciò che deve accadere per iniziare a ricostruire un’industria della moda che valorizza le persone oltre la crescita e il profitto e conserva e ripristina l’ambiente come noi
uscire dall’altro lato di questa crisi globale.
Non solo: domani 21 aprile sarà pubblicata la quinta edizione del Fashion Transparency Index, che elenca i 250 dei più grandi marchi di moda del mondo e rivenditori. L’indice
mostrerà quali marchi stanno aprendo la strada alla trasparenza, quali marchi hanno visto un vero e proprio miglioramento dal punto di vista dell’applicazione di regole che rendano il lavoro della moda più sostenibile. ( a cura di Gaiazoe*)
LEGGI QUI L’INTERVISTA A MARINA SPADAFORA, COORDINATRICE PER L’ITALIA DI FASHION EVOLUTION
*Gaiazoe.life è il primo blog/magazine dedicato al lifestyle sostenibile, all’ecosostenibilità e al sustainable thinking