I razzisti hanno sempre qualche buona ragione per odiare chi appartiene a una etnia diversa o chi ha una pelle differente (più scura, più chiara, ecc. ). Di recente abbiamo assistito e assistiamo a un crescente dilagare di razzismo nei riguardi delle persone di origine asiatica. Un fenomeno che parte dagli Stati Uniti ( solo nell’ultima settimana sei donne sono state uccise in una sparatoria all’interno di una sala massaggi nella zona di Atlanta. A gennaio un tailandese di 84 anni è morto dopo essere stato spinto per terra a San Francisco. Un altro uomo è stato aggredito a Oakland mentre camminava e sui social trovate molti esempi di questo razzismoe (ad esempio su Wear the peace) ma che purtroppo è arrivato anche in Europa (o forse, semplicemente, è sempre esistito in maniera strisciante e ora sta, semplicemente venendo allo scoperto.
In Italia lo scorso anno sono accaduti fatti vergognosi: in seguito al dilagare del coronavirus, molti evitavano le attività cinesi poiché incolpavano il Paese di origine di aver diffuso in maniera fraudolenta il virus e per questo sono avvenute anche aggressioni fisiche per strada.
Il razzismo, solitamente, affonda le proprie radici in valori culturali storici molto distanti nel tempo.
“Lo sapevate ad esempio, che il razzismo contro gli africani e le persone di colore proviene dagli scritti del 1600 e 1700 di personaggi come Kant e Hume , ma anche Blumenbach, Linneo?”
Figli dei loro tempi, in un’epoca in cui l’etnologia e l’antropologia non avevano le caratteristiche contemporanee dove l’oggetto umano di studio viene analizzato, ma non giudicato in base alla propria cultura di origine, persino studiosi così importanti sono caduti nel tranello del razzismo contribuendo con saggi “scientifici” o filosofici a radicare la paura per il diverso dando a essa una dignità scientifica.
Le radici del sentimento anti-asiatico negli Stati Uniti possono essere fatte risalire al concetto di “pericolo giallo” e al Chinese Exclusion Act che trattava gli immigrati asiatici come minacce alla sicurezza nazionale negli anni 1880. Ma sono emersi su larga scala lo scorso anno, dopo che i rapporti hanno rintracciato le origini del coronavirus in Cina. Secondo l’organizzazione Stop AAPI Hate, dal 19 marzo al 31 dicembre 2020, sono state raccolte 2.808 segnalazioni di prima mano di episodi di odio anti-asiatico da 47 stati e dal Distretto di Columbia. Degli incidenti segnalati, il 7,3 per cento delle segnalazioni ha contato gli asiatici anziani come vittime.
Ma come si può fermare tutto questo razzismo anti asiatico?
Il modo per poter fare qualcosa esiste. Ecco come:
- Instaurare un dialogo interraziale
- Acculturare le persone trattando fin dai banchi di scuola l’argomento
- Supportare le comunità oggetto di questi attacchi.