Nei modelli di business circolari tutti i prodotti possono essere trasformati in altri alla fine del primo ciclo di utilizzo, al contrario dei modelli di business lineari che producono merce da usare e gettare consumando materie prime sempre più preziose e rare.
Secondo la Ellen MacArthur Foundation “l’economia circolare é pensata per potersi rigenerare da sola”.
Anche nella moda circolare possiamo definire due tipi di flussi: da un lato l’utilizzo di materiali biodegradabili che sono re-integrabili nella biosfera; dall’altro, il design di valore per abiti progettati per durare a lungo ed essere trasformati con l’up-cycling, noleggiati oppure rivenduti come second-hand, senza entrare nella biosfera.
Quindi, se gli indumenti che logoriamo di più “possono” nascere e morire con impatto minimo sull’ambiente, altri vestiti devono poter essere riutilizzabili e trasformabili.
La circolarità può portare profitto?
Ogni tipo di economia deve essere sostenibile nel raggiungere il principale obiettivo che è il profitto. Il modello circolare prevede nuove dinamiche che allungano il ciclo di vita degli oggetti aprendo nuove opportunità di business come ad esempio l’up-cycling, il noleggio, il second hand e infine il riciclo….
Non punta alla crescita esponenziale ma ad un maggior equilibrio tra profitto, risorse e benessere sociale globale.
Ma qual’è l’elemento chiave che rende sostenibile la circolarità?
Noi, forse… Se riusciremo a trasformare l’insicurezza cronica globale nella consapevolezza che le risorse del nostro pianeta sono limitate e danneggiate, cambierà di conseguenza il nostro modo di consumare.
Circolarità significa trarre massimo beneficio dal minimo spreco possibile.
5 tips per la circolarità
1- Informarsi: per poter verificare le etichette e tutto ciò che ogni giorno ci viene proposto come “green”! Ad esempio molt brands, non solo fast fashion, utilizzano key words come conscious, responsabile, sustainable e poi nell’etichetta di composizione compaiono solamente fibre sintetiche, cioè fibre derivanti dal petrolio che hanno un impatto notevole sia nelle fasi di creazione che in quelle di smaltimento.
2- Nutrire la nostra anima: curare l’insoddisfazione con la spiritualità per resistere alle tentazioni e concederci il tempo di scegliere e acquistare in modo costruttivo.
3- Accettare: un life style sostenibile e circolare è complesso e richiede un certo impegno. Ma ricordiamoci che tutto ciò che ha valore richiede tempo e attenzione.
4- Meno fast a basso costo e più slow di qualità.
5- Coerenza: coerenza come sinonimo di autenticità e quindi una missione verso la ricerca del vero, del bello in quanto imperfetto che in moda circolare si traduce con abiti che durano nel tempo, tessuti di qualità che sono belli anche quando sono usati, maglioni caldi perché in lana e non in poliestere. Una lifestyle dell’ “essere” più che dell’”apparire”.
(a cura di Francesca Marchisio, fashion designer ecosostenibile)