Chissà quante volte vi siete detti: “Questa casa è piena di oggetti e mi sento soffocare”, però non avete mai il coraggio di prendere il controllo della situazione e andare nella direzione dal cambiamento, ma oggi, con il vastu clearing, si può fare. Innanzitutto, questa tecnica è molto affine al decluttering, anche se è un po’ più avanzata poiché afferisce anche alla sfera spirituale, in quanto, la parola vastu si rifà all’architettura olistica più antica del mondo e proviene dalla cultura dell’antica India. Essa è una dottrina basata su precetti nati da una visione tradizionale del modo in cui le leggi della natura influenzano le abitazioni umane.
E se qualcuno può trovare bizzarro che una dottrina legata al mondo dell’architettura possa avere a che fare con la sfera spirituale, non sorprendetevi poiché tutto ciò che concerne l’uomo nella sua interessa, influisce anche sul suo spirito.
Pensate alla vostra casa: essa è lo specchio di chi ci abita. Quindi se è disordinata è perché sta riflettendo un altro tipo di disordine (e forse disagio, anche se molte persone si giustificano dicendo che nel “loro” disordine, si ritrovano). In fondo se il linguaggio è lo specchio dei nostri pensieri (e quando si ha difficoltà a definire le cose, spesso il problema, non è il linguaggio in sé, ma il pensiero che vi sta dietro), anche la casa è specchio della nostra personalità.
Quindi il vastu non è altro che la capacità di liberare la casa dagli oggetti inutili e dal disordine (anche perché lo specchio riflette, ma influenza anche)
Perché è importante fare decluttering (Marie Kondo docet!)? Perché, come alcuni sostengono, il legame con gli oggetti, quando non è segnato da consapevolezza, può rappresentare una dipendenza: in altre parole, non siamo noi a possedere gli oggetti, bensi il contrario. Quanti di noi in casa possiedono una libreria? Sicuramente molti, tuttavia, quanti di noi hanno una libreria in ordine, in modo che sia gradevole da vedere e che generi armonia allo sguardo e alla mente? Quando vediamo uno spazio in casa in disordine, esso ci manda dei messaggi (consci o inconsci) e ci trasferisce una sensazione di trascuratezza. Pulire e ordinare non è solo una questione di abitudine vuota da ripetere per trasferire un’idea di ordine: il prendersi cura della propria casa, mantenendola ordinata e pulita, è, di riflesso, prendersi cura di sé stessi (ndr da molto tempo ho rinunciato agli aiuti esterni, perché pulire e ordinare casa sono diventate per me una vera e propria passione, oltre che del tempo che dedico a me stessa).
Per questo, date un’occhiata alla vostra casa e se provate disagio e non piacere nel vederla, nel viverla ( a prescindere che sia una villa o un appartamento sulla tangenziale), mettetevi al lavoro. Gli effetti saranno esteriori e di tipo estetico, ma anche interiori. (Viviana Musumeci)