Negli ultimi anni, il panorama industriale italiano ha assistito a una crescente consapevolezza ambientale e sociale, guidata da aziende che abbracciano la sostenibilità come pilastro fondamentale della propria missione. Tra queste, spicca Caffè Borbone, un’azienda che ha avviato il suo percorso verso la sostenibilità nel 2017, segnando un importante punto di svolta nel settore.
Gaiazoe ha intervistato la CMO Michela Caone che ci ha parlato delle politiche sostenibili di questo brand italiano.
Quando e come inizia il viaggio nella sostenibilità di Caffé Borbone?
Nel 2017 Caffè Borbone è stata la prima azienda in Italia a produrre la cialda compostabile e successivamente a introdurre sul mercato un involucro riciclabile che potesse essere smaltito nella raccolta
della carta. Da lì, il viaggio è stato lungo e continua tutt’ora. Ad oggi, l’impegno per la sostenibilità non si ferma solamente al prodotto finale, ma si traduce in un’attenzione verso tutte le diverse fasi della filiera:
dall’approvvigionamento delle materie prime, alle fasi produttive con l’implementazione di diverse aree dello stabilimento, fino al packaging. Inoltre, oggi Caffè Borbone è anche un’azienda che si impegna a promuovere progetti e iniziative rivolti alle comunità, con diversi obiettivi, ma sempre legati dal comun denominatore della volontà di determinare un impatto positivo concreto sul mondo, capace di creare una vera e propria catena di valore lungo tutta la filiera e non solo.
No allo spreco alimentare e alla plastica
Quali sono le iniziative che in particolare mettete in pratica?
Le iniziative sono numerose e vedono Caffè Borbone attiva sia sul territorio italiano, sia oltre quelli che sono i confini nazionali. Tra le più recenti, la partnership tra Caffè Borbone e Too Good To Go, unite da un
unico obiettivo: quello di combattere lo spreco alimentare. Grazie alla collaborazione, possiamo offrire ai consumatori, con la soluzione della Box Dispensa, prodotti di qualità a prezzi vantaggiosi che per varie
ragioni rischiano di rimanere invenduti e quindi di essere sprecati. Caffè Borbone ha rinnovato quest’anno anche la partnership con Plastic Free Odv Onlus che va avanti dal 2022 e affianca l’organizzazione e i suoi
volontari in diverse tappe di pulizia ambientale in Italia. Solo nel 2023 grazie a questa partnership siamo riusciti a ripulire diverse zone nel Sud Italia da un totale di 47.464 kg di plastica. Da quest’anno, la partnership, che ci ha sempre visti coinvolti nelle tappe principalmente del Sud, è stata ampliata a più appuntamenti anche nel Nord Italia. L’evento di pulizia ambientale più recente è stato quello di Clusone, il 20 aprile in occasione della Giornata Mondiale della Terra, a cui abbiamo partecipato insieme alla nostra brand ambassador Federica Brignone, nostra portavoce sulle tematiche ambientali.
Anche oltre i confini nazionali, promuoviamo la sostenibilità attraverso MWANYI – Women and Youth Project, un progetto quinquennale partito nel 2022 in Uganda, in collaborazione con OFI. L’obiettivo del progetto è quello di aiutare giovani e donne, tra i 23 e 59 anni, che già lavorano nelle piantagioni di caffè, nello sviluppo di una filiera del caffè certificata in Uganda. Caffè Borbone aiuta infatti queste comunità portando un modello di accesso alla formazione equo con il quale aiutare i protagonisti della filiera a sviluppare e acquisire le competenze agricole tecniche per garantire la riuscita del raccolto e la buona tenuta del suolo, e quelle finanziare necessarie per creare un tessuto di micro-imprenditoria locale solido.
Per la prima volta, a donne e giovani ugandesi viene spiegato come riuscire ad ottimizzare guadagni e a reinvestire parte di essi nell’ampliamento del loro piccolo business, ponendo le basi per un sano sviluppo del mercato del caffè nel Paese. Non solo grazie a MWANYI viene favorita l’imprenditoria e l’occupazione giovanile, ma si riesce a dare un sostegno concreto a comunità che giocano un ruolo fondamentale nella produzione di caffè non solo di qualità, ma anche sostenibile. Il progetto si pone quindi all’origine della filiera, rendendola più inclusiva e trasformandola in una catena di valore condiviso, portando nelle tazzine dei consumatori un caffè che vale tantissimo. Dal 2022, più di 500 agricoltori e imprenditori, tra donne e giovani, hanno avuto accesso a conoscenze agronomiche di base e a corsi di alfabetizzazione finanziaria. L’origine della filiera del caffè non significa solo approvvigionamento di materie prime, per le comunità
come quella in cui opera MWANYI, rappresenta una vera opportunità di emancipazione.
Cosa intendete esattamente, quando parlate di politiche sostenibili in azienda?
Siamo convinti che essere un’azienda sostenibile implichi l’esserlo in tutti i processi, dalle origini della filiera, alle fasi produttive e al riutilizzo dei materiali di scarto, fino ad arrivare al consumatore finale. Come azienda cerchiamo di attuare sempre di più politiche sostenibili partendo ad esempio dal nostro stabilimento di Caivano. Dal 2022, infatti, lo stabilimento utilizza esclusivamente energia elettrica
rinnovabile attraverso autoproduzione, contratti di fornitura dedicati o acquisto di certificati di garanzia di origine. Nella sede di Caivano, al momento, sono attivi impianti fotovoltaici che permettono allo
stabilimento di essere alimentato dal 100% di energia sostenibile. Oltre al tema dell’energia pulita, l’uso responsabile delle risorse e degli scarti derivanti dalla produzione è un altro pilastro del nostro percorso
sostenibile. La cialda compostabile smaltibile nell’umido ne è sicuramente un esempio concreto, così come l’attenzione che viene riservata al design del prodotto con packaging sostenibili e al riutilizzo dei materiali di scarto destinati a valorizzazione totale o parziale.
Le certificazioni adottate da Caffé Borbone
Quali certificazioni adottate?
Nel 2023 abbiamo ottenuto la Silver Medal del Sustainability Rating di Ecovadis, il riconoscimento che premia le aziende che hanno dimostrato di essere conformi a un sistema di gestione solido relativamente ai
criteri di sostenibilità. Inoltre, anche quando si tratta di scegliere i nostri fornitori, poniamo tantissima cura nella loro selezione. In questo ci aiuta la nostra Carta dei Fornitori, uno strumento interno che ci permette
di definire i principi a cui tutti i nostri fornitori devono allinearsi. La Carta stabilisce standard di sostenibilità elevati, per questo chiediamo ai nostri fornitori di firmarla e rispettarla. Questo ci permette di garantire che anche l’approvvigionamento di materie prime avvenga attraverso intermediari selezionati che garantiscano un approccio sostenibile su tutte le attività all’origine della filiera. Infine, prestiamo molta attenzione anche al packaging e al design del prodotto sostenibile: oggi il 100% dei pack in carta è certificato FSC®.
Nei riguardi di dipendenti e collaboratori adottate politiche di sostenibilità applicabili alle risorse umane?
Le nostre risorse umane sono il vero valore aggiunto della nostra azienda. Caffè Borbone sostiene da sempre il talento in tutte le sue forme e lo valorizza, sia dentro che fuori. Così come dimostra anche il
progetto MWANYI, la formazione per noi è una vera colonna portante e si riflette poi anche in quello che portiamo fuori tramite i nostri progetti. Siamo convinti che un ambiente di lavoro sano, insieme a un sistema basato sulla condivisione di competenze, sia necessario per garantire ai nostri talenti le giuste risorse, i giusti mezzi per sviluppare le competenze e poter crescere all’interno di Caffè Borbone. Le nostre
risorse, di cui la maggior parte con un’età inferiore ai 35 anni, sono il vero valore aggiunto che porta l’azienda ad essere un’eccellenza del Made in Italy sul territorio campano e in tutta Italia.
Quali sono i vostri obiettivi entro il 2024 e oltre?
Il nostro obiettivo è quello di ridurre le emissioni in linea con la Science Based Targets Initiative (SBTi) entro il 2030, con l’ambizione più grande di raggiungere il net-zero entro il 2050. È sicuramente un obiettivo
ambizioso, ma ci stiamo riuscendo. Ad oggi, la riduzione delle emissioni non è solo conforme agli obiettivi della SBTi, ma è anche un segnale forte del fatto che ci troviamo sulla strada giusta. Molta attenzione verrà data alla Ricerca&Sviluppo con l’obiettivo di trovare soluzioni di packaging e di prodotto innovative che siano sempre più sostenibili, andando ad intervenire quanto prima sulla loro commercializzazione.
(intervista raccolta da Viviana Musumeci founder di Gaiazoe.life)