E’ possibile mitigare il problema ambientale attraverso soluzioni innovative? Probabile. Ma quali possono essere queste soluzioni? Passano per la natura? Qualcuno cantava che per fare tutto ci vuole un fiore che poi diventa albero: Andrea Pesce è il giovane fondatore della start up Italiana ZeroCO2, azienda
emergente la quale si occupa di riforestazione ad alto impatto sociale in diversi paesi del mondo ,
dando la possibilità a privati ed aziende di compensare CO2 piantando nuovi alberi.
Lo abbiamo intervistato:
Come è nato in lei un interesse di questo tipo , cosa ha fatto sì che intraprendesse
questo genere di percorso ?
Avendo studiato Scienze Politiche e Internazionali ho sempre avuto una predisposizione alle tematiche di questo tipo. Il mio principale interesse è stata l’educazione, è per sviluppare progetti in quell’ambito che sono andato in
Guatemala, dove ho appreso quanto la questione ambientale e sociale potessero essere profondamente collegate.
Come e perchè è nata l’idea di questa iniziativa?
zeroCO2 nasce in Guatemala, un paese dove degrado ambientale e sociale sono strettamente collegati. Insieme al mio compagno di avventure Virgilio (guatemalteco) cercavamo un modo per creare un impatto duraturo per il territorio e le persone che lo abitano, coniugando sostenibilità ambientale, sociale ed economica. La riforestazione è stata la naturale risposta a questo quesito.
Cosa è stato per lei il campanello d’allarme che l’ha spinta ad intraprendere un progetto di questo tipo ?
Il vedere di persona gli impatti che le monoculture intensive possono avere, tanto a
livello ambientale, quanto sociale, mi ha spinto a voler agire per generare un
impatto positivo.
Ha avuto “ostacoli di percorso”?
Partire non è mai facile, soprattutto pensando che zeroCO2 è nata sul finire del 2019 e si è dovuta sviluppare quasi totalmente durante la pandemia. Ma grazie al mio team siamo riusciti a superare ogni difficoltà, arrivando a piantare 400.000 alberi nel giro di due anni. Ma questi non sono gli unici, diciamo che essere giovani e innovativi in Italia non sia proprio una passeggiata di salute.
L’iniziativa intrapresa si evolverà ulteriormente?
Certamente vogliamo continuare il percorso intrapreso, andando ad incrementare ulteriormente il numero di alberi, progetti e partnership. Ci impegneremo a trovare soluzioni sempre nuove e più efficaci per mitigare la crisi
climatica. Come ad esempio il ripopolamento delle praterie di Posidonia che abbiamo lanciato poche settimane fa in Sardegna.
Come mai ha voluto concentrarsi in particolare sulla riforestazione anziché qualcos’altro?
Piantare alberi è stata la naturale risposta che abbiamo scelto per contrastare la crisi climatica e, contemporaneamente, dare supporto alle comunità contadine. Grazie alla riforestazione possiamo coniugare impatto ambientale e sociale .
Come spiegherebbe di che cosa si tratta ZeroCO2 a chi non ha a cuore la tematica ambientale ?
Spiegherei come la deforestazione intensiva, causata soprattutto da allevamento e monocolture industriali, oltre alle gravi conseguenze di natura ambientale, ha provocato un costante peggioramento delle condizioni delle popolazioni contadine sudamericane, espropriate del principale mezzo di sussistenza, rischiano di perdere
la propria identità e dignità di campesinos.
Ed infine, crede che le generazioni più recenti abbiano la possibilità di intraprendere e portare avanti progetti come i suoi?
Sono assolutamente convinto che la mia e la vostra generazione possano portare avanti in modo efficace la lotta al cambiamento climatico più di quanto abbiano fatto le generazioni prima di noi. Ne va del nostro futuro. Ma bisogna aver voglia di durare fatica.
(intervista a cura di Iris Maria Lux, Green Ambassador IED Italia)